GELA. A gestire l’organizzazione sgominata dai carabinieri di Gela, con l’operazione “Bombola d’oro” culminata nell’emissione di 12 misure cautelari, c’era Luigi Morinello, un ventinovenne che gestiva insieme alla madre un negozio di bombole di gas situato proprio nei pressi della Caserma dei Carabinieri di Gela. Uno degli indagati occultava la droga nel garage della nonna. Sono alcuni dettagli emersi nel corso della conferenza stampa convocata in Procura, per illustrare i particolari dell’inchiesta antidroga.
“Un giro fiorente – ha dichiarato il Procurato Capo di Gela, Lucia Lotti – che non conosce crisi. Un grammo di cocaina costava 70 euro. L’organizzazione si riforniva a Catania da un rappresentante di scarpe, Angelo Bellomia che ricopriva il ruolo di corriere. In ogni viaggio venivano trasportati 50 grammi di stupefacente che poi venivano smistati nel mercato tramite un’organizzazione molto strutturata. Un’attività lucrosa – ha aggiunto il Procuratore – che deve far riflettere in un periodo di crisi sociale ed economica. Gli assuntori appartenevano a tutte le fasce sociali. Fra loro c’erano imprenditori, studenti e disoccupati, disposti a tutto pur di garantirsi la dose giornaliera”.
“In due mesi – ha affermato il Colonnello del reparto dei carabinieri di Gela, Alessandro Magro – sono stati accertati 14 viaggi fra Gela e Catania che hanno permesso di immettere sul mercato 700 grammi di cocaina”. L’inchiesta dei Carabinieri, si è protratta per sei mesi e si avvalsa dei tradizionali metodi investigativi, quali intercettazioni telefoniche e ambientali.
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