Domenica 08 Settembre 2024

Muos, Crocetta: "Totalmente infondato il ricorso del ministero"

PALERMO. «Il ricorso al Tar da parte del ministero della Difesa è totalmente infondato e non rispetta l'accordo col Governo nazionale». Lo afferma il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, commentando la notizia del ricorso al Tar presentato dal ministero della Difesa, sull'installazione dell'impianto Muos a Niscemi. «Trovo veramente singolare - sostiene il governatore siciliano - che il ministero abbia deciso di ricorrere al Tar avverso la decisione di revoca da parte della regione per l'istallazione dell'impianto Muos Niscemi: anche perchè - ricorda - lo stesso ministro, ha partecipato all'incontro tra i governi regionale e nazionale, che ha deciso la sospensione dell'istallazione delle parabole, subordinando il proseguimento di tali lavori alla realizzazione dello studio sulla salute umana e la valutazione sull'impatto ambientale. È ovvio che, nel redigere quel comunicato stampa congiunto tra i governi, lo stesso governo nazionale, abbia ammesso che quegli studi sono inesistenti e quindi eventualmente è la Regione siciliana che dovrebbe casomai chiedere i danni, qualora proseguano lavori non autorizzati a Niscemi».
«Trovo veramente assurdo questo comportamento, e trovo assurdo - puntualizza Crocetta - che un ministero pretenda da una regione comportamenti contrari alle normative vigenti. È pacifico infatti che, prima che possa realizzarsi qualsiasi impianto industriale, debbano essere effettuati studi sull'impatto ambientale e sulla salute umana. Se poi ci si riferisce al rispetto dei trattati internazionali, siamo completamente fuori strada. Non esiste infatti alcun trattato tra Italia e Usa sul Muos di Niscemi; c'è un accordo politico istituzionale che non ha valore di trattato e che pertanto non è obbligatorio, ma attiene soltanto alle politiche delle buone relazioni. Il diritto costituzionale alla salute, inoltre, è uno dei diritti fondamentali dell'uomo e pertanto, anche gli accordi tra stati assumono valenza minore rispetto a quel diritto».  «Mi dispiace sinceramente che il ministero della Difesa abbia fatto un passo indietro rispetto accordi con il governo, e che lo faccia in una fase in cui l'attuale governo, è alla fine del suo mandato. Difenderemo gli interessi dei siciliani, confido nella giustizia, poichè non si può imporre a nessun territorio, di accettare istallazioni di alcun tipo, senza garantire il rispetto e la tutela della salute umana», conclude il presidente della Regione.

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