CALTANISSETTA. Il Sant’Elia supera a pieni voti l’esame della Joint Commission. Gli esperti di sanità arrivati dagli Stati Uniti la scorsa settimana hanno dato la piena sufficienza alla struttura e ai servizi offerti dall’ospedale del capoluogo. Cento i parametri sui quali si sono basati: dalla sicurezza del paziente, alla logistica, al confort alberghiero fino alle indicazioni poste al di fuori della struttura. I verbali non sono ancora stati consegnati all’azienda ospedaliera ma pare che questo sia stato il verdetto comunicato in sede di riunione cui hanno preso parte oltre al direttore sanitario Maurizio Vancheri anche i direttori delle unità operativa con i caposala e la direzione di presidio: “E’ presente una reazione attiva collegiale e corale delle unità operative tesa al miglioramento dei parametri non solo logistici e strutturali ma soprattutto procedurali”. In pratica al Sant’Elia negli ultimi due anni sarebbe migliorata la collaborazione e la coordinazione dei reparti, cosa che sta portando verso un apprezzabile miglioramento del servizio nel suo insieme. Di certo in questo grande merito ha la nuova direzione di presidio guidata da Raffaele Elia collaborato dai dirigenti Alfonso Cirrone Cipolla, Lucilla Grimaldi e Lino di Mattia. “L’ultima visita era avvenuta due anni fa – ha dichiarato Lino Di Mattia – e rispetto ad allora abbiamo compiuto passi da gigante. Si è iniziato un percorso per aderire a quelli che sono gli standard internazionali soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dei pazienti. Dappertutto gli esperti della Joint Commission hanno riscontrato un’attenzione da parte di tutto il personale a raggiungere questi standard”. L’Osservazione Breve Intensiva, guidata dal primario Aulo Di Grande e il reparto di Cardiologia e l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica, insieme all’Emodinamica, guidati dal primario Salvatore Giglia sono stati giudicati come i reparti più all’avanguardia e considerati delle eccellenze, non solo per quanto riguarda le strutture ma anche per le tecnologie e le procedure adoperate con grande professionalità. Se l’ospedale Sant’Elia, stante ai giudizi espressi, ma non ancora ufficializzati dalla Joint Commission, ha superato agevolmente l’esame non sarebbe così invece per il Vittorio Emanuele di Gela, per il quale si profila una sorta di “bocciatura”. Pare, infatti, ma ancora è tutto da confermare, che qualche carenza sarebbe stata riscontrata in qualche reparto e in alcuni servizi offerti all’utenza. In pratica non sarebbe stata raggiunta la sufficienza in tutti i parametri (circa cento) di riferimento, cosa invece che è avvenuta per l’ospedale nisseno che si avvia a diventare il più importante polo sanitario del centro Sicilia. Una “promozione” non da trascurare se si pensa agli sforzi compiuti in questi anni e al fatto che il Sant’Elia potrà mantenere la qualifica di ospedale di terzo livello.
Sufficiente l’ospedale Sant’Elia: «Bocciato» il Vittorio Emanuele
I verbali non sono stati ancora consegnati all’Asp ma gli esperti statunitensi si sono espressi positivamente sul nosocomio del capoluogo
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