GELA. Non c'è ancora alcuna certezza intorno all'ennesima azione dimostrativa andata in scena, questa volta, in via Risorgimento, nella zona del quartiere Borgo. Nella notte tra sabato e domenica, infatti, diversi colpi d'arma da fuoco sono stati sparati all'altezza dell'incrocio con via Smecca. L'allarme, così, è scattato fra i residenti: intimoriti dagli spari. Sul posto, sono giunte pattuglie della polizia. In totale, sono stati ritrovati quattro bossoli. Gli investigatori ritengono che gli spari siano provenuti, comunque, da una pistola. A differenza di altre occasioni, però, non sembra che ci fosse un vero e proprio bersaglio da colpire. L'arma sarebbe stata indirizzata verso l'alto. Nessun portone d'ingresso delle tante abitazioni che costeggiano la strada è stato intaccato dalle pallottole.
Tutto si sarebbe verificato nell'arco di pochi minuti. Il rumore dei ripetuti spari è stato sentito intorno all'una di notte. Una fascia oraria, comunque, durante la quale, soprattutto nel fine settimana, la strada divenuta teatro della plateale dimostrazione viene percorsa da diverse automobili. Per questa ragione, anche ieri mattina, gli agenti del commissariato sono ritornati in via Risorgimento per ulteriori verifiche. Sono stati sentiti i residenti del tratto di strada interessato dagli spari. Stando alla prima ricostruzione, i colpi sarebbero provenuti da un motorino in transito. I residenti, comunque, hanno escluso qualsiasi ipotesi d'intimidazione. Nella zona, vivono, principalmente, pensionati: spesso assistiti da badanti. Dietro ai colpi esplosi in via Risorgimento, quindi, non dovrebbe esserci un vero e proprio segnale lanciato ad un possibile destinatario. In ogni caso, gli elementi acquisiti verranno ancora approfonditi. Solo uno dei bossoli ritrovati sul selciato è risultato inesploso. Accertamenti sono stati compiuti dagli agenti della sezione scientifica del commissariato di via Zucchetto. Via Risorgimento, comunque, non è nuova ad azioni di questo tipo. Nell'ottobre di un anno fa, le fiamme, di origine dolosa, distrussero la Smart posseduta da una commerciante quarantenne, titolare di una rivendita di bibite. Non è da escludere che a bordo del motorino potessero trovarsi almeno due giovani: uno dei quali avrebbe materialmente esploso i colpi. Gli spari di via Risorgimento, così, giungono a qualche ora di distanza dal corteo che, solo sabato mattina, ha percorso le vie del centro storico per dire basta al ritorno di qualsiasi forma di violenza. Manifestazione voluta dai parenti delle ultime vittime di questa repentina impennata di microcriminalità.