SAN CATALDO. Chiama a raccolta tutti i fedeli l’arciprete Biagio Biancheri per salvare la Chiesa Madre, una delle più antiche e belle della città, che dopo un piccolo crollo, nei giorni precedenti l’inizio della Settimana Santa, adesso necessità di un serio intervento per ritrovare l’antico splendore. Padre Biancheri già la sera del Venerdì Santo ha chiesto a tutti i fedeli, ciascuno per le proprie possibilità, di contribuire al restauro della Chiesa affinché si possa effettuare immediatamente il restauro.
«L'appello – ha sottolineato nel suo lungo discorso l’arciprete - è quello di amare la Chiesa Madre. Bisogna collaborare perché è necessario un urgente restauro, sia esterno nella facciata, che interno. La Madrice è la Chiesa più antica della città ed è immagine della nostra comunità, espressione della vita della collettività sancataldese. Tutti qui siamo nati e, per un verso o per l'altro ci ritroviamo sempre in questa Chiesa, sia per le vicende liete che tristi della nostra vita comunitaria. L'invito che rivolgo alle autorità ed anche al popolo di Dio è quello di collaborare insieme. Ognuno possa contribuire con ciò che può dare. Il Signore benedica, illumini e sorregga ogni iniziativa e progetto. Approfitto per tendere la mano a nome della comunità tutta della Chiesa Madre per gli innumerevoli bisogni che, soprattutto data la crisi che attraversiamo, diventano sempre più impellenti. Abbiamo restaurato i portali della Chiesa e ciò ha richiesto sacrifici considerevoli, che abbiamo affrontato con fiducia nella divina Provvidenza che si manifesta anche nella bontà dei fedeli. E', infatti, consuetudine che risale agli apostoli ed alla Chiesa primitiva contribuire alle necessità della Chiesa secondo i tempi e le usanze. San Paolo ci ricorda che "vi è più gioia nel dare che nel ricevere". Dalla Madrice tutti abbiamo ricevuto e tutti ad essa in qualche modo facciamo riferimento».
La Chiesa Madre fu eretta nel 1632. Nel 1965 un decreto impose la sua chiusura a causa dell’instabilità delle strutture portanti, per poi riaprire al culto, dopo tanti anni, nel Natale del 1979. Attualmente vi riposano i resti della venerabile Marianna Amico Roxas, l’arcivescovo Cataldo Naro e il nunzio apostolico Alberto Vassallo.
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