Venerdì 27 Dicembre 2024

Riesi, tessili a bocca asciutta «Niente cassa integrazione»

RIESI. Ex lavoratori del Polo tessile esclusi dalla cassa integrazione prevista per il 2013. L' accordo quadro sugli ammortizzatori sociali in deroga per quest'anno, siglato a febbraio, tra la Regione e le parti sociali, impedisce a circa 1800 lavoratori in Sicilia, tra i quali gli ex operai tessili di Riesi, di beneficiare dei sussidi. Degli ammortizzatori sociali in deroga, infatti, non potranno usufruire le maestranze che hanno già beneficiato negli anni passati della cassa integrazione. In particolare, la mobilità in deroga 2013 può essere concessa ai lavoratori licenziati, non beneficiari dell’indennità di mobilità prevista dalla legge 223 del 1991, normativa della quale hanno goduto i 200 ex operai delle aziende tessili di contrada «Margio». La legge del 1991 prevedeva la cassa integrazione per le maestranze con almeno un anno di anzianità lavorativa fruibile per un periodo massimo di 4 anni. La durata del beneficio variava anche in base all’età anagrafica del singolo lavoratore. Un ulteriore accordo quadro del 2011 tra Regione e parti sociali, ha assicurato agli ex tessili di Riesi, una supplementare concessione della mobilità (cosiddetta in deroga) per un periodo massimo di 48 mesi, assegnata in base al periodo di servizio prestato dai singoli lavoratori. Al momento restano fuori dal provvedimento della Regione, previsto per il 2013. Una doccia fredda per gli ex operai riesini, preoccupati ed in ansia per il loro futuro. I sindacati, nel corso di un recente incontro hanno chiesto al Governo siciliano una revisione dei requisiti previsti dall’accordo quadro, che non prevede nessun paracadute sociale per il 2013 in favore di una platea di esclusi. Altresì i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil sollecitano un trattamento equo per tutte le categorie di lavoratori. Agli operai della Gesip, infatti, pur essendo stati esclusi dall’accordo, è stata garantita la fruizione della cassa integrazione in deroga e lo stanziamento di circa 10 milioni di euro a favore del pagamento delle spettanze. Una decisione che sta alimentando malessere tra i lavoratori esclusi, adesso privi di qualsiasi tipo di sostegno economico. Sindacati, Regione e Ministero del Lavoro si confronteranno sulla vicenda nei prossimi giorni a Roma.

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