acquaviva. Stavolta il dissesto idrogeologico non divora una via di campagna o un'arteria di collegamento ben lontana dal salotto di un paese. In questo caso una frana provoca danni in una via cittadina seppur periferica ma comunque inglobata nella rete urbana. Accade ad Acquaviva, dove nelle scorse ore uno smottamento ha interessato via Trieste, un percorso cruciale per la piccola cittadina, perché fino a poco tempo fa rappresentava un percorso di collegamento dal centro storico alla Sp 16, la strada che conduce a Mussomeli. Parte del muro di contenimento che regge la via è crollata; a cedere non solo spicchi di asfalto, ma anche massi, rocce e la ringhiera di protezione. La strada comunque non è nuova a cedimenti; il transito da qualche anno viene regolato e negli ultimi mesi era stato pure precluso. Da tempo il Comune ha mostrato massima attenzione nel cercare di evitare sciagure in quell'arteria sventurata. Ma nonostante qualche rattoppo e i tanti soldi spesi, dalle crepe, la degenerazione in frana è stata rapida. Il cedimento è avvenuto nel momento in cui nessuno stava attraversando la via, anche se danni più seri si sarebbero verificati se qualcuno si fosse trovato alla base della parete ceduta. Il sindaco Salvatore Caruso ha immediatamente disposto l'interdizione pedonale e veicolare del tratto, posizionando dei segnali e delle transenne, ma ha anche fatto sapere di essersi mosso per portare questa emergenza viaria sulle scrivanie dei tecnici della Regione e del Genio civile. E restando in tema di movimenti franosi che inghiottono intere porzioni di terra e catrame, non si può ancora una volta non menzionare la vergogna del tratto di scorrevole per San Giovanni Gemini. La frana, ai confini tra i territori di Acquaviva e Cammarata, continua inevitabilmente ad allargarsi, nell'assoluto silenzio delle istituzioni.
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