CALTANISSETTA. La crisi economica morde e a farne le spese, questa volta, dovrebbero essere quasi cento operai, in forza a gruppi della metalmeccanica locale. Sia i dirigenti della società Lo Cascio che quelli della multinazionale Moncada, infatti, hanno confermato la necessità di tagliare decine di posti di lavoro. Decisione, già anticipata nelle scorse settimane: che, adesso, è stata ufficializzata anche davanti ai segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm. Il gruppo Lo Cascio, proprietario di uno stabilimento nell’area industriale cittadina, non riesce più a sostenere i costi a causa di una notevole riduzione di commesse. Così, il taglio dovrebbe riguardare almeno sessantotto dipendenti. Situazione quasi analoga a quella della multinazionale Moncada: da alcuni anni, installatasi, con un proprio sito produttivo, a Campofranco. In questo caso, i licenziamenti dovrebbero abbattersi su circa venticinque dipendenti. Attualmente, i pannelli fotovoltaici realizzati dagli operai della società agrigentina servono, quasi esclusivamente, a rifornire il mercato sudafricano. I dirigenti, infatti, hanno optato per il mantenimento di questa fetta d’attività. A venire meno, invece, sarà la produzione interna. La rivisitazione del sistema degli incentivi per le rinnovabili e il mancato sblocco di diverse autorizzazioni regionali: hanno fatto desistere il proprietario Salvatore Moncada. I sindacalisti Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese, segretari provinciali delle sigle metalmeccaniche: non hanno potuto fare altro che prendere atto dell’impossibilità di garantire la piena occupazione promessa all’inizio del progetto. La procedura di mobilità, che precede il vero e proprio licenziamento, è già stata messa in atto. Altre soluzioni, allo stato attuale, non sembrano praticabili. La crisi dei due gruppi metalmeccanici si unisce, stando ai dati forniti proprio dalle sigle sindacali, a quella già in atto in tutta la provincia: con in testa, il polo industriale di Gela. Il taglio di oltre novanta posti di lavoro, così, continua a preoccupare i sindacalisti che, da tempo, seguono l’intera vicenda. Nelle prossime settimane, stando a quello che emerge dalle trattative avviate, le procedure di mobilità già annunciate dai dirigenti delle due aziende si concretizzeranno. Adesso, i segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm cercheranno di capire quali prospettive possano aprirsi per gli oltre novanta operai travolti dalla nuova puntata di una crisi che non sembra trovare alcuna soluzione.
Aziende in crisi, licenziamenti vicini alla «Lo Cascio» e alla «Moncada»
Un centinaio i lavoratori interessati, la decisione ufficializzata ai segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm
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