CALTANISSETTA. Compie 130 anni una Vara del Giovedì santo. La Veronica fu la prima opera degli scultori napoletani Francesco e Vincenzo Biangardi e alla realizzazione di questo gruppo si deve essenzialmente la processione più famosa della Settimana santa nissena. Si può ben dire che la Veronica, ritenuto ai tempi un capolavoro, aprì la strada alla commissione di altri gruppi sacri da parte di vari ceti e congregazioni dell'epoca. E si deve proprio alla sua costruzione se oggi la città può vantare una delle più spettacolari e coinvolgenti processioni della Sicilia le cui origini si fanno risalire al 1840.
La "Veronica" fu realizzata nel 1883 ma dietro c'è una storia di sangue e di sfruttamento del lavoro che ogni anno la città ricorda il 12 novembre 1881 quando alla miniera Gessolungo un tremendo scoppio di grisou uccise 69 dei 120 operai che lavoravano alla "galleria piana (diciannove erano carusi"). In segno di ringraziamento i minatori della "Gessolungo", come ricorda lo storico Alessandro Barrafranca, decisero di prendere parte alla processione del Giovedì Santo con un antico e dismesso gruppo, opera dello scultore palermitano Giovanni Scimone risalente al 1858 pesantissimo per il trasporto a spalla. Fu allora che si decise di commissionare a Francesco e Vincenzo Biangardi, ai tempi operanti a Mussomeli. la "Veronica" quella che vediamo oggi in processione. Costò ai tempi 900 lire una cifra spropositata. Oggi la Vara, dopo vari passaggi (dalla Gessolungo ai congregati di Santa Lucia) è gestita dalla Sacra Lega San Michele che ha organizzato d'intesa con l'associazione "Amici della Miniera" (presidente Mario Zurli) una serie di eventi per ricordare l'evento. Il primo si è tenuto ieri sera, in Cattedrale con un concerto di musica sacra diretto dal maestro Calogero Ottaviano e l'esibizione del soprano Daniela Pedi. Il prossimo sabato un convegno alla cripta della Cattedrale su "Surfarara e devozione". Il 23 marzo al teatro Margherita il dramma teatrale "Voce alla Veronica" scritto da Michele Albano e Francesco Miceli curato dalle associazioni Metanoeite e "Convivium" di San Cataldo. A conclusione verrà consegnato il premio "Michele Alesso" dedicato allo storico autore di un libro, oltre un secolo fa, tutto sul Giovedì Santo. I festeggiamenti per la "Veronica" si intersecano con quelli dello scorso novembre per i 132 ani di quella che viene ancora oggi ricordata come la più grave sciagura dell'allora fiorente bacino minerario nisseno. Ai diciannove "carusi" oggi è dedicato il piccolo cimitero realizzato dagli Amici della Miniera. Se la "Veronica" compie quest'anno 130 anni, un altro gruppo taglia il traguardo dei 160. È la "Traslazione al Sepolcro" (1853) opera di ignoto artista napoletana famosa in città per essere arrivata nel capoluogo trasportata da numerosi buoi. È gestita da sempre dal ceto dei muratori.
La Veronica festeggia i 130 anni: concerti in Cattedrale e al teatro
La vara realizzata nel 1883 dai minatori della Gessolungo scampati alla sciagura che causò la morte di sessantanove lavoratori
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