NISCEMI. Alcune «Mamme No Muos», che da settimane presidiano la base americana di telecomunicazioni, in contrada Ulmo, a Niscemi, sarebbero state caricate stamani dalle forze dell'ordine in occasione dell'arrivo di alcuni alti ufficiali in visita al presidio militare. Lo denunciano gli attivisti sostenendo che una donna sarebbe stata travolta da un automezzo e altre sarebbero state trascinate via per far passare gli automezzi militari. All'interno, però, oltre ai soldati, ci sarebbero stati anche alcuni operai di Niscemi (riconosciuti dai dimostranti) e tecnici addetti alla costruzione del Muos, l'impianto di telecomunicazioni satellitari ad altissima frequenza contro cui le donne manifestano. Secondo gli attivisti, si sarebbe così violato l'accordo siglato in prefettura, sullo stop al transito di maestranze. Diversa la versione riferita dalle forze dell'ordine. Secondo la polizia, all'arrivo di una delegazione di alti ufficiali, tutti in divisa, proveniente dal comando Usa di Napoli, le «Mamme No Muos» si sono schierate bloccando la strada di accesso perchè ritenevano che sugli automezzi ci fossero anche gli operai. Dopo ripetute smentite e vari tentativi di bonaria soluzione del blocco, gli agenti hanno fatto cordone per indurre le donne a indietreggiare. Una ripresa filmata, in possesso dei poliziotti, dimostrerebbe che solo una donna, scivolando sul fango accidentalmente, avrebbe avuto bisogno delle cure dei medici che l'hanno trattenuta al pronto soccorso dell'ospedale. Altre due «Mamme No Muos» sarebbero state medicate e dimesse. La visita degli ufficiali si è svolta regolarmente.
Muos, manifestanti denunciano cariche: la polizia smentisce
Secondo gli attivisti, si sarebbe così violato l'accordo siglato in prefettura, sullo stop al transito di maestranze. Diversa la versione riferita dalle forze dell'ordine. Secondo la polizia, all'arrivo di una delegazione di alti ufficiali, tutti in divisa, proveniente dal comando Usa di Napoli, le «Mamme No Muos» si sono schierate bloccando la strada
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