CALTANISSETTA. Domani si riunisce il consiglio comunale con all’ordine del giorno i tagli ai costi della politica. Con la classica mossa del cavallo, il presidente del consiglio Calogero Zummo, che su questo argomento veniva accusato di ritardare il procedimento amministrativo, ha autonomamente proposto la riduzione della propria indennità di presidenza e posto in discussione la rivisitazione della organizzazione dei lavori delle commissioni consiliari permanenti attraverso la riduzione del numero delle sedute e la riduzione dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali.
Le proposte di delibere sullo spendig review della politica quindi giunge dunque al capolinea. L’intesa sarebbe stata praticamente raggiunta nel senso che quasi tutti i consiglieri hanno dato il via libera, alla formalizzazione delle proposte di delibera della riduzione dei gettoni di presenza (attualmente il valore è di 52 di euro a seduta) e del numero delle sedute delle commissioni.
L’ultima parola spetta però al consiglio comunale. I primi a raggiungere il traguardo delle riduzione dei costi della politica sono stati i consiglieri dell’Udc Felice Dierna ed Ugo Lo Valvo che hanno deciso di donare la metà delle indennità delle loro attività politica alla Caritas Diocesana.
Successivamente è arrivata anche la proposta dei consiglieri comunali, Massimiliano Turco e Antonio Favata del Gruppo Misto, Angelo Scalia del Pd e Vito Margherita ex Mpa e poi quella di consiglieri del Pd che hanno chiesto di istituzionalizzare una decurtazione del gettone di presenza per tutti i componenti dell’assise, i componenti dell’amministrazione del sindaco Michele Campisi, i dirigenti e gli esperti nominati dal sindaco.Il testo della proposta di delibera del Pd parlava di “riduzione del trenta per cento del tetto massimo, omnia comprensivo, del compenso lordo spettante ai consiglieri comunali, per i gettoni di presenza dovuti per la partecipazione alle sedute del consiglio comunali e delle commissioni consiliari”.
A supporto della proposta del Pd e delle altre avanzate dai diversi consiglieri che con dovrebbe essere esaminata dal consiglio comunale,veniva anche definita la necessità “che gli amministratori della città debbano concorrere all’impegno collettivo che tutti i cittadini italiani, stanno compiendo per affrontare una crisi senza precedenti. Una crisi – scriveva i consiglieri del Pd - economica e finanziaria, che si è trasformata rapidamente anche in sociale ed istituzionale, colpendo pesantemente i ceti più deboli, i nuclei familiari più bisognosi e centinaia di imprese a rischio di sopravvivenza”.
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