MUSSOMELI. Indietro tutta sulle sorti del l'appalto da oltre un milione di euro per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza di un tratto della provinciale Mussomeli - Caltanissetta: rientrano in gioco, infatti, i dirigenti della catanese In.Co.ter S.p.A., esclusi dai funzionari della Provincia dopo l'emissione, da parte dei responsabili della prefettura di Catania, di un'informativa antimafia sospetta. L'appalto, infatti, è stato riaffidato all'azienda etnea. Decisiva, sotto questo profilo, è stata la documentazione rilasciata, ancora una volta, dai funzionari della prefettura di Catania. Se, lo scorso ottobre, la prima informativa lanciava evidenti preoccupazioni legate alle strette parentele fra tre dirigenti dell'azienda, Salvatore, Luigi e Giuseppe Basilotta, con l'imprenditore Vincenzo Basilotta, a sua volta condannato in appello a cinque anni di detenzione con l'accusa di concorso in associazione mafiosa; quella rilasciata alcune settimane fa, invece, esclude qualsiasi pericolo d'infiltrazione mafiosa. È stato proprio il neo custode giudiziario del gruppo edile a richiedere la rivisitazione della pratica In.Co.ter.
L'azienda catanese, nel giungo di un anno fa, aveva ottenuto l'appalto a conclusione di una gara organizzata dall'ufficio regionale competente in materia. Le prime avvisaglie che qualcosa non sarebbe andata per il verso giusto, però, si ebbero quattro mesi dopo: quando, da Catania, venne inoltrata un'informativa antimafia tipica. A distanza di qualche giorno, i funzionari della provincia emisero il relativo provvedimento di revoca del contratto stipulato con gli imprenditori etnei. Adesso, invece, la situazione sembra essere radicalmente cambiata. Addirittura, verrà bloccata anche la nota, già pronta, indirizzata all'autorità di vigilanza sui contratti pubblici: una segnalazione decisa allo scopo di meglio informare i responsabili ministeriali. Gli stessi titolari della società piazzatasi alle spalle di quella originariamente esclusa sono stati avvertiti della riammissione dei loro colleghi. Stando al contenuto dell'ultima comunicazione giunta dalla prefettura catanese, «non emergono, alla data odierna, elementi relativi a tentativi d'infiltrazione mafiosa nei confronti della società In.Co.ter. S.p.A.».
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