CALTANISSETTA. Funziona bene il Microcredito avviato quattro anni fa dalla Caritas Diocesana con il sostegno di quattro banche di credito cooperativo (ex casse rurali) operanti nel Nisseno. Quarantadue le attività già avviate anche se qualcuna ha già chiuso i battenti e altre sul punto di nascere. Quelle nate sono microimprese a conduzione personale o familiare che hanno dato la possibilità a giovani disoccupati di inventarsi un lavoro in tempi di crisi e mettersi in proprio. Sono sorte così parruccherie, ludoteche, negozi di abbigliamento, bar, pub, autolavaggi, officine, qualche pizzeria, cartolerie e sartorie. Il grosso delle nuove attività è concentrato sul capoluogo, seguito a ruota da Santa Caterina, San Cataldo, e poi Sommatino, Mussomeli e Campofranco. Allo sportello della Caritas diocesana (direttore il sacerdote Michele Quattrocchi) si rivolgono non solo giovani che non hanno un lavoro ma anche quelli che hanno una occupazione ma temono di essere inghiottiti dalla crisi. «Il microcredito - ha affermato don Quattrocchi - è nato con una finalità: aiutare la nascita di piccole imprese e convincere soprattutto i giovani che non bisogna aspettare sempre la manna dal cielo sognando il posto fisso nella pubblica amministrazione. Il bilancio di questi primi quattro anni è soddisfacente». Lo sportello della Caritas, in quella che è ormai la «Cittadella della Carità» gestito dalla volontaria Viviana Ippolito sta adesso vagliando altre richieste per l'avvio di altrettante piccole attività non solo nel capoluogo ma anche in altri centri ricadenti nella diocesi nissena. Le richieste hanno superato l'esame preliminare e adesso si attende il via libera che dovrebbe arrivare da una speciale commissione mista (esponenti della Caritas e banche). Il Microcredito era nato nella primavera del 2009 quando la crisi non aveva ancora raggiunto le attuali e drammatiche dimensioni con decine di negozi (soprattutto nel settore dell'abbigliamento) chiusi o sul punto di chiudere i battenti. Allo sportello, dopo l'iniziale scetticismo, si sono rivolti giovani con voglia di fare impresa anche se in piccolo, sfruttando le opportunità concesse da questa speciale convenzione fra Curia e istituti bancari operanti nell'ambito della diocesi. Prevede la concessione di un mutuo (tetto massimo 25mila euro) pagabile in cinque anni ad interessi molto bassi, appena l'1,5 per cento. Qualcuno è riuscito ad avviare l'attività anche con diecimila euro.
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