CALTANISSETTA. Scontro aperto fra Caltaqua e Motorizzazione civile. Sulle due autobotti bloccate da quasi cinque mesi infuria la polemica e adesso Caltaqua con un regolare atto di diffida minaccia il ricorso all'autorità giudiziaria per chiedere i danni che ritiene "ingentissimi". Lo farà entro quindici giorni se la Motorizzazione non rilascerà le licenze per l'autotrasporto in "contro proprio" e non in "conto terzi".
La battaglia si consuma su una materia per addetti ai lavori e di difficile comprensione per i più, se non fosse che a farne le spese sono gli abitanti (centinaia di famiglie) di dodici contrade dell'estrema periferia costretti dopo il blocco delle autobotti pubbliche a fare ricorso a quelle private, con evidenti ricadute economiche sui già magri bilanci familiari. La polemica a distanza fra Caltaqua e Motorizzazione adesso sembra essere arrivata alla fase cruciale. La società spagnola ritenendo di avere le carte in regola per ottenere l'autorizzazione al trasporto in "conto proprio" ha inviato l'atto di diffida alla Motorizzazione indicando perentoriamente il termine entro il quale concludere il procedimento. In caso contrario la vicenda potrebbe avere una eco anche in sede giudiziaria.
La furiosa "querelle" è partita il 17 agosto quando Caltaqua ha richiesto il rilascio del duplicato delle carte di circolazione di due autobotti già immatricolate come veicoli per il trasporto specifico di acque. La risposta è arrivata l'11 settembre: la Motorizzazione ha intimato a Caltaqua la regolarizzazione amministrativa dell'azienda con l'autorizzazione per il trasporto in "conto terzi" ritirando di fatto i libretti di circolazione. La Motorizzazione ha inoltre disposto il divieto di proseguire l'attività di fornitura delle acque, anche se "effettuata a mezzo di altri mezzi facenti parte del medesimo parco veicolare cui appartenevano le altre due autobotti".
Da quel momento è scoppiata una autentica "guerra" con una serie di ricorsi e di denunce fino a quando la Motorizzazione a metà dicembre, ripetutamente sollecitata a rilasciare le licenze, ha investito della questione il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti chiedendo un parere che potesse spazzare dubbi e interrogativi. La risposta non è ancora arrivata. Nelle more i residenti delle dodici contrade facenti capo al comitato di quartiere "Gibil Habib" ormai esasperati per l'insostenibile disagio sono passati al contrattacco con denuncia penale ai danni dei dirigenti di Caltaqua, ipotizzando l'interruzione di pubblico servizio. Il comitato, addirittura, la scorsa settimana ha deliberato di anticipare la somma per le tasse di concessione governativa per far riprendere in tempi brevi la ripresa del servizio.