Lunedì 06 Maggio 2024

Imprenditoria giovanile in crisi, il 16 per cento ha chiuso i battenti

CALTANISSETTA. L'anno nuovo si apre con le brutte notizie provenienti dal mondo dell'imprenditoria giovanile. Il 16 per cento delle imprese Under 35 ha chiuso i battenti in un quinquennio (2005-2010) e si teme che altre piccole o medie aziende possano seguire la stessa sorte.
I dati arrivano da uno studio reso noto da Confesercenti e si tratta di numeri che spingono il presidente provinciale Lillo Randazzo a dire che ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza. Tradotto significa un centinaio di imprese giovanili in meno spesso a conduzione personale e familiare. Lancia l'allarme la Confesercenti e invoca interventi di Regione e Comune: «Perchè il problema - rileva Randazzo - è essenzialmente politico. Siamo d'accordo sulla riduzione degli sprechi e sul taglio delle spese superflue, ma si tratta di risorse che dovrebbero essere liberate per consentire alle famiglie di poter tornare nuovamente a spendere e a consumare. Solo così si potrà ridare ossigeno alle aziende». L'Sos di Confesercenti arriva a pochi giorni dalla diffusione dei dati Istat sulla disoccupazione giovanile ormai a livelli record con il 37 per cento, ossia un giovane su tre senza lavoro.
«La mancanza di lavoro - ha dichiarato Randazzo - colpisce la nostra provincia e in particolare uomini e donne, crea insostenibili fratture sociali, mina la fiducia nel futuro e impoverisce il territorio. Per questo sciogliere il nodo della disoccupazione deve essere l'obiettivo prioritario di tutte le forze politiche».
Randazzo chiama in causa la politica e soprattutto il mondo bancario. «Nel Nisseno - spiega - in un territorio già depresso chi vuole creare sviluppo viene ostacolato dal sistema creditizio e dalla burocrazia. Ai ragazzi abbiamo sempre suggerito di puntare sull'imprenditoria, adesso tocca alla Regione ma anche ai comuni favorire questo processo. Se chiudono le piccole e medie imprese, ovvero l'ossatura della nostra economia, non funziona più nulla. La loro sopravvivenza è vitale per noi».
Per Randazzo occorre invertire ela rota e per farlo bisogna privilegiare la semplificazione burocratica, ridurre la pressione fiscale ed avviare politiche di sostegno concreto alle imprese per facilitarne anche la nascita.
"L'obiettivo - ha concluso - può essere raggiunto ocn interventi mirati che, attrav erso il tagli di sprechi e della spesa pubblica improdutiva, permetano la riduzione della zavorra fiscale che pesa sulle aziende e liberino risorse per crescita e sviluppo. Non bisogna dimenticare che le imprese Under 35 rappresentano il il 12 per cento di tutte le imprese della provincia".

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