GELA. «Gela, città martire dell'amianto» è stato il tema della giornata di studio e di confronto, organizzato dall'osservatorio nazionale sull'asbesto (Ona) e dall'amministrazione comunale, che si è svolta nell'aula consiliare alla presenza di enti e istituzioni pubbliche e private. È stato istituito un tavolo permanente di consultazione e deciso che un primo gruppo di 150 lavoratori, facenti parte di un elenco fornito dall'Ona, saranno sottoposti nei prossimi giorni a controlli medici e ad accertamenti strumentali (Tac e spirometria) per accertare l'eventuale esistenza di patologie all'apparato respiratorio. Gli stessi esami saranno effettuati su una platea sempre più ampia di maestranze e di ex dipendenti dell'area industriale, oggi in pensione. Ma i controlli non si fermeranno alle patologie da amianto. Risulterebbero infatti in aumento i casi di bambini affetti da broncopatia asmatica. Così, da gennaio, le aziende sanitarie provinciali di Caltanissetta, Siracusa e Messina, d'intesa con il ministero alla salute e con la Regione Siciliana, avvieranno nei siti industriali ad alto rischio ambientale di Gela, Priolo e Milazzo, appositi screening su persone ritenute esposte in maniera diretta o indiretta all'amianto e ad altre sostanze inquinanti. Prelievi di sangue e capelli saranno effettuati su vari soggetti per cercare tracce di metaboliti di sostanze tossiche. I risultati diventeranno oggetto di studio per redigere un eventuale piano sanitario di intervento e programmi di prevenzione e di bonifica ambientale.
Città martire dell'amianto, esperti a confronto a Gela
Un primo gruppo di 150 lavoratori, facenti parte di un elenco fornito dall'Ona, saranno sottoposti nei prossimi giorni a controlli medici e ad accertamenti strumentali (Tac e spirometria) per accertare l'eventuale esistenza di patologie all'apparato respiratorio
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