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Caporetto rossa, l'Italia che va veloce è Kimi Antonelli

A Melbourne si è rivisto il peggio del campionario rosso degli ultimi anni. La Ferrari è lontanissima dalla McLaren. E al momento sembra al livello solo della Mercedes

I sogni finiscono all’alba. Anche se quelli della Ferrari erano già svaniti il sabato sera, quando la qualifica aveva chiarito che non c’era alcuna possibilità di vincere. Ma la gara ha trasformato l’enorme entusiasmo delle settimane scorse in un incubo. Macchina lenta, errori ai box, piloti (soprattutto Hamilton) in balìa del caos. A Melbourne si è rivisto il peggio del campionario rosso degli ultimi anni.

Occorrerà del tempo per capire quanto è reale il gap emerso a Melbourne dai migliori. Ma un paio di cose sono già chiare. La Ferrari è lontanissima dalla McLaren. E al momento sembra al livello solo della Mercedes. Indecifrabile la Red Bull, perché come sempre Verstappen le ha dato tanto in più rispetto al suo valore reale. Secondo appunto, avendo capito che non c’era alcuna speranza di vincere, già dal Q3 delle qualifiche in Ferrari hanno provato a cambiare qualcosa sperando di tirare fuori il coniglio dal cilindro: ed è finita con una sequenza di scelte che non hanno funzionato ed errori palesi. A cominciare da quello di tenere entrambi i piloti fuori con la pioggia quando era chiaro che le gomme slick andavano sostituite.

Ora il punto è uno solo. Capire se in Australia è andato tutto troppo male per essere vero. Perché, sia chiaro, il distacco dai primi è evidente ma una cosa è essere dietro di tre decimi (come appariva in qualifica), altra cosa è prendere un secondo al giro come è successo in gara. Nel primo caso si può lavorare per recuperare, a patto di mettere da parte parate, show e proclami che servono solo ad «incendiare» la piazza. E questa ora è la minaccia principale: l’enorme entusiasmo dei mesi scorsi e l’aver fatto credere che il Mondiale fosse alla portata può trasformarsi in un boomerang che oltre allo sconforto porta processi e altre scelte sbagliate, frutto magari del tirare a indovinare. Un clima che non deve travolgere Hamilton: per tutto il week end dietro a Leclerc, mai in partita, travolto dalla catastrofe. Sir Lewis adesso sa qual è la vera atmosfera Ferrari, e non è quella dei selfie a Fiorano.

La Caporetto rossa non deve fare passare però inosservato il grande risultato di un altro italiano. Kimi Antonelli ha mostrato di valere il posto che occupa sulla Mercedes. Ha corso come un veterano, ha creduto nella rimonta, ha attaccato senza paura, non ha commesso errori. Ha perso il quarto posto in pista per una penalità frutto di un banale lapsus ai box. Questo ragazzo ha il piede per stupire.

Per il resto, la gara ha detto che i piloti fanno la differenza quando serve. Piastri era più veloce di Norris ha sciupato tutto alla prima difficoltà. Verstappen ha preso il massimo facendo sempre la cosa giusta su una macchina che non vale la McLaren ma che non è da buttar via come si credeva. Norris ha detto a tutti di essere il favorito per il Mondiale ma, come l’anno scorso, che il pronostico si trasformi in realtà dipende solo dalla sua tenuta mentale. E questo lo si potrà vedere solo fra qualche gara.

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