«La norma del decreto Sblocca Italia che autorizza le trivellazioni in Sicilia ha evidenti profili di incostituzionalità perchè viene meno il principio di leale collaborazione. Ma quando si intraprende la via giudiziaria, significa che la politica ha fallito. Invece io auspico che entro il 10 gennaio vengano concordate norme che restituiscano alle Regioni il potere di partecipare alle decisioni e che garantiscano il gettito tributario a cui la Sicilia ha diritto»: Giovanni Ardizzone, presidente dell’Ars, sprona il governo a utilizzare questa fase di scontro sulle trivellazioni per mettere ordine alle norme che riguardano i rapporti politici e finanziari con lo Stato. E lancia l’allarme sul ritardo nell’approvazione del bilancio.
Perchè indica la data del 10 gennaio?
«Perchè è quella in cui scadono i termini per impugnare l’articolo 38 dello Sblocca Italia, che permette le trivellazioni togliendo alla Regione il potere di rilasciare le autorizzazioni. Il governo nazionale può rivedere questa impostazione approvando delle nuove norme nella legge di Stabilità che sta esaminando in questi giorni».
Che norme suggerisce?
«Bisogna rivedere l’impostazione che prevede l’accentramento di poteri sui ministeri, che spoglia di competenze la Regione. Noi vogliamo partecipare alle scelte. E una volta fatte le scelte, il relativo gettito fiscale deve rimanere in Sicilia».
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