PALERMO. Un esercito di pensioni d'oro, vitalizi a cui ex consiglieri regionali e parlamentari cercano di restare aggrappati, casi più o meno noti. E spesso un velo dietro al quale tutto ciò si intravede soltanto. «In Sicilia gli ex deputati regionali che percepiscono un vitalizio sono 250, nel Lazio circa 300. Se facciamo una media per regione, in tutta Italia sono fra 3 e 4 mila. A questi si devono aggiungere i parlamentari, circa duemila che con i casi di reversibilità arrivano a tremila, gli ex parlamenti europei, 200 circa quelli che percepiscono una pensione. Facendo due conti arriviamo a circa settemila in tutto».
Sergio Rizzo, giornalista del Corriere della Sera e autore nel 2007 insieme a Gian Antonio Stella de La Casta, ha recentemente dato alle stampe Da qui all'eternità, un viaggio proprio attraverso «l'Italia dei privilegi a vita».
Quanto costano questi privilegi all'Italia?
«Il Parlamento spende 220 milioni, 180 milioni sono a carico delle Regioni. Il Parlamento Europeo invece mantiene il segreto sui nomi e sugli importi ma possiamo stimare che siano circa 50 milioni. In media ciascuno percepisce circa 7 mila euro al mese. Ma c'è anche chi percepisce due, tre, quattro assegni, e sono tanti».
Tanti quanti?
«Almeno 300, alcuni nomi sono noti. Nel Lazio, Domenico Gramazio, ex An, percepisce due vitalizi, circa 11 mila euro. Mario Capanna ha dichiarato di ricevere quello da ex consigliere della Regione Lombardia e quello da ex parlamentare, sono circa a 6 mila euro netti. Avrebbe avuto diritto a quello da ex deputato europeo ma a suo tempo lo ha ceduto al partito, Democrazia proletaria. Carlo Ripa di Meana ne percepisce quattro».
Come si fa a spiegare tutto questo a chi non arriva a fine mese?
«Il paradosso è che godono di privilegi ma perché la legge glielo consente, non stanno rubando. C'è anche da dire però che sono leggi fatte da chi poi ne beneficia. Il Lazio, la regione più scandalosa da questo punto di vista, ha addirittura fatto in 38 anni 40 leggi per migliorare situazione previdenziale e contributiva dei consiglieri. Praticamente ogni anno hanno ritoccato i loro privilegi».
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