
Il presidente della Corte dei Conti, Maurizio Graffeo, lo aveva dichiarato proprio ieri a questo Giornale: la situazione dei conti regionali è così grave da mettere a rischio gli equilibri di bilancio.
Non erano passate che poche ore, quando è stata diffusa la notizia di un nuovo mutuo di due miliardi di euro per fronteggiare i debiti della sanità siciliana.
Come si può leggere in cronaca, la verifica dei conti fatta al ministero dell'Economia non ha retto; sicchè - si scopre ora - la Regione deve ancora saldare debiti della sanità per almeno 1,8 miliardi di euro. La richiesta di un mutuo da due miliardi deve quindi intendersi come «una stima prudenziale del fabbisogno». Inutile dire che, per dare copertura alle rate, resteranno inalterate per i prossimi 30 anni le aliquote dell'Irap e dell'addizionale Irpef, già innalzate al massimo consentito negli anni scorsi.
Non c'è giorno nel quale autorevoli esponenti del Governo regionale non rassicurino l'opinione pubblica sull'impegno rigoroso ad evitare qualunque forma di macelleria sociale; peccato che nessuno abbia mai pensato a salvarci dalla macelleria fiscale!
La Regione per fronteggiare le spese potrebbe battere due strade: ridurre le spese o indebitarsi; questa seconda strada (nuovi debiti) risulta più facilmente percorribile, perché scarica sul futuro e sulla collettività costi che altrimenti dovrebbero abbattersi nell'immediato e sulle note consorterie.
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5 Commenti
satana
22/11/2014 08:50
Sappiate che ci sono i presupposti per agire con una class action per danni sociali derivanti da una amministrazione furbesca disonesta infamante.Tutto ciò' ha creato disservizi qualità di vita scarsa e disagio.Due le strade da intraprendere: o la class action che e' quella legale purtroppo lunga e farraginosa oppure quella molto sbrigativa e diretta volta ad eludere anzi non pagare le tasse per giusta causa,la causa personale di chi oramai si fa le leggi da solo dato che le leggi non garantiscono.
Gigi
22/11/2014 18:04
E certo, è logico che si debbano fare debiti per mantenere una marea di parassiti nullafacenti tipo LSU,PIP, formatori, Gesip. Infatti, i soldi dei contribuenti non bastano più e si deve ricorrere ai debiti. Soldi per lavori pubblici e per investimenti? Non se ne parla proprio! I soldi si DEVONO trovare solo per i suddetti parassiti.
Giovanni Zimmardi
22/11/2014 19:09
Da quando è stata introdotta l'autonomia "a sperperare denaro pubblico", ovvero da 70 anni, le classi politiche che si sono succedute al governo della Regione si sono mangiate letteralmente la Sicilia. La Corte dei Conti c'era e, se c'era dov'era? Dichiarare e basta non serve a niente. La cosa triste è che il cittadino che subisce questa vergogna infinita non ha, di fatto, alcun strumento per porvi fine.
salvo
23/11/2014 09:18
HANNO RIDOTTO LA SICILIA PEGGIO DEL TERZO MONDO E CONTINUANO A FARE DEBITI,NON CAPISCO COME MAI IL GOVERNO CENTRALE NON BLOCCHI QUESTA AUTONOMIA PER IL BENE DI UNA PARTE IMPORTANTE DELL'ITALIA.
Filippo
23/11/2014 15:02
Quando faremo il "botto", pensionati e pubblici dipendenti si dovrebbero svegliare.