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Ma i sindacati sentono o solo parlano?

Tanti giovani accusano le parti sociali: sordi verso le nuove generazioni. La rigidità di schemi ormai superati ha creato le sacche del precariato

Non c'erano molti giovani ieri al corteo organizzato dalla Cgil. I pochi presenti sfilavano soprattutto con i Cobas e si sono resi protagonisti dei disordini a Roma e a Milano. Episodi di violenza da cui, però, non ci sono state dissociazioni particolarmente accese. Tuttavia non è l'estremismo che deve far riflettere.

Casomai le dichiarazioni dei ragazzi che hanno partecipato giovedì alla trasmissione di Santoro. Non hanno mancato di far sentire il loro dissenso nei confronti di Maurizio Landini, segretario della Fiom presente in studio. Hanno accusato il sindacato di essere cieco e sordo nei confronti delle nuove generazioni. La loro difesa blindata dell'esistente ha sclerotizzato il mercato del lavoro: da una parte i lavoratori che godevano della protezione del posto fisso attraverso l'articolo 18 e i super-protetti occupati nella pubblica amministrazione.

Complessivamente circa 9 milioni di persone che hanno sempre goduto di tutti i vantaggi. Dall'altra parte quattordici milioni di persone a tutele decrescenti (dalle imprese con meno di 15 dipendenti fino ai precari) cui aggiungere 3,1 milioni di disoccupati. Il sindacato ha difeso questa situazione.

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