PALERMO. Confartigianato, commentando il nuovo blitz delle forze dell’ordine al mercato abusivo di Ballarò, dice che a Palermo «non c’è più spazio per l’illegalità».
Secondo il sindaco Leoluca Orlando questa è un’affermazione vera, è un azzardo o un auspicio?
«È il tema di fondo. Quello che l’amministrazione che sta tentando di fare è di affermare il principio di legalità. Soprattutto combattendo quelle forme di violazioni che rappresentano anche un forte controllo del territorio. La mafia, per fortuna, non fa più parte della cornice di Palermo. Non dico che non esiste, ma sicuramente non governa più la città. Se però il momento di crisi si avvicina alla lusinga delle cosche rischiamo di rianimare pericolosamente Cosa nostra».
Prima c’era stata la campagna contro la movida selvaggia con annesso mercato abusivo di beveraggi e cibo da strada: le vicende di piazza Magione sono ancora vivide. Il blitz di ieri fa parte della stessa strategia?
«Sì, è un fil rouge che lega il tutto. Aggiungerei all’elenco piazza San Domenico, le discariche abusive allo Zen, i posteggiatori abusivi. Voglio ribadire come gli operatori economici regolari sono le vere vittime di questi fenomeni incontrollati. Qualcuno dubita ancora che chi vendeva abusivamente a piazza Magione non stesse controllando il territorio? Fidatevi: erano lì non per guadagnare sulla birra o sulla bottiglia di aranciata, ma per vendere la droga».
Non teme di perdere l’appoggio dei ceti popolari che fanno sempre la differenza alle elezioni?
«Al contrario. Arrivano messaggi dalle zone di cui stiamo discutendo: mi scrivono e mi dicono sottovoce che stiamo facendo bene, che dobbiamo andare avanti ma che loro non possono dirlo apertamente. Vede, l’ordinaria illegalità, la singola infrazione viene punita e combattuta: non mi preoccupa. Entro in allarme quando gli abusivi diventano organizzati: mi si accende la lampadina rossa in testa».
Prenda il caso di Ballarò dove sono nuovamente intervenute le forze dell’ordine. Più che altro sembra il mercato della disperazione oltre che la centrale del riciclo di oggetti rubati. Pensi, si vendono persino tazze del water e bidet... Questo non le suggerisce qualcosa sulla condizione sociale di questa città?
«I mafiosi sfruttano la crisi sociale: si inseriscono in un contesto e si mimetizzano in esso».
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