Lunedì 23 Dicembre 2024

Niente controllo «preventivo» delle leggi siciliane: scelta peggiore

La figura del Commissario dello Stato presso la Regione Siciliana è stata abrogata con sentenza della Corte Costituzionale. Il controllo «preventivo» delle leggi siciliane viene quindi rimosso. E, con il controllo preventivo, viene meno l’argine; dobbiamo aspettarci l’onda di piena? Potrebbe anche non essere così e proviamo a capire meglio, pur nella difficoltà di muoversi in una materia ostica. Dunque le leggi approvate dall’Assemblea regionale siciliana non saranno più valutate preventivamente dal Prefetto di piazza Principe di Camporeale. Verranno invece sottoposte al controllo «successivo» dello Stato come per qualunque regione in regime ordinario. Ed è proprio questo che, in prima battuta, preoccupa. Il perché è presto detto; l'uso e l'abuso che si è fatto dei poteri speciali della Regione Siciliana, la cosiddetta Autonomia, hanno generato una situazione drammatica, oggi soltanto aggravata dalla diffusa crisi economica, essendosi aperta già da tempo una voragine senza fondo sotto i piedi di cinque milioni di inconsapevoli siciliani. Gli esempi potrebbero essere moltissimi. Ma per tutti valga una sintetica considerazione. La Sicilia, a differenza delle altre regioni ordinarie come la Lombardia, il Piemonte o l'Emilia Romagna, ha competenze speciali e quindi può legiferare, in autonomia rispetto allo Stato, in materie fondamentali come l'industria, l'agricoltura, i beni culturali o gli enti locali (comuni e provincie). Inoltre la Sicilia incassa direttamente quasi tutto il gettito fiscale prodotto nell'Isola e dispone per di più di ingenti risorse finanziarie sotto forma di trasferimenti statali e di fondi europei. Questa impressionante potenza di fuoco ha prodotto però un patetico flop. Soldi e poteri speciali sono serviti in buona sostanza a creare un giro vorticoso di precari, società, dipendenti, enti di tutti i tipi e tutte le razze. Ora che il gettito fiscale interno si è ridotto a causa della crisi e che i trasferimenti di risorse di origine esterna flettono in maniera preoccupante, il sistema Sicilia è spaventosamente in crisi, anche perché le spese non sono state minimamente intaccate. Quando infatti hanno cominciato a scarseggiare i soldi, si è scelta la via più comoda di … rinviare i pagamenti, lasciando ad esempio che decine di migliaia di persone fossero private dello stipendio per periodi molto lunghi. Negli ultimi anni le impugnative del Commissario dello Stato sono state numerose e tali da ingenerare persino il sospetto che certe impugnative fossero per così dire «annunciate»; nel senso di accontentare le clientele, sapendo bene che l'atto del Commissario sarebbe comunque arrivato. Per carità è solo un sospetto, ma come ricordava un autorevole statista italiano scomparso da poco, a pensare male si fa peccato ma tante volte non si sbaglia. LA VERSIONE INTEGRALE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA

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