Agganciata la Juve grazie al Genoa, la Roma rischia di staccarsi di nuovo, complice il calendario. Altro è, infatti, giocare a Empoli contro un avversario che ha perso le ultime 2 partite incassando 7 gol, altro è affrontare il Napoli al San Paolo, dove la Roma non ha preso punti né l’anno scorso (decisivo Callejon, attuale capocannoniere) né per due volte su tre negli incroci precedenti. Ma per Garcia c’è il rovescio della medaglia: se vincesse oggi pomeriggio, davvero metterebbe paura alla Signora, a prescindere dall’esito del «Castellani». Che è scontato - tanto più che la caduta di Marassi ha dato la scossa ai bianconeri - ma non troppo: la squadra di Allegri soffre di mal di trasferta, prima di arrendersi al Genoa aveva impattato col Sassuolo, per non parlare della Champions. E non è che il Sassuolo sia tanto più forte dell’Empoli: semmai è più temibile in attacco.
In casa Juve si stanno leccando la ferita e soprattutto interrogando sul presente: poca fortuna e portieri rivali in gran vena, sì, ma il traghettamento dal calcio furibondo di Conte al palleggio più ragionato di Allegri richiede tempo e non sarà indolore soltanto se sui due fronti arriveranno i risultati. E poiché, agli occhi bianconeri, la sfida di martedì con l’Olympiacos è più importante, e più complicata perché bisogna vincerla, naturale che l’allenatore cambi qualcosa: sia per turn over sia per provare nuove soluzioni in attacco. Si profila il varo della coppia inedita Morata-Giovinco: lo spagnolo, quando ha avuto spazio, ha dimostrato di essere in un momento più brillante di Llorente mentre Tevez, in ribasso dopo l’eccellente partenza, ha bisogno di ricaricare le pile in vista dei greci.
La Juve andrà in campo pochi minuti dopo la fine di Napoli-Roma (e prima di Parma-Inter, che chiuderà il fitto sabato del campionato: in bilico Donadoni, cui Mazzarri potrebbe assestare il colpo di grazia), che resta il clou della decima. E una mina innescata: la morte del tifoso Ciro, a primavera, è una ferita aperta nonostante gli appelli alla serenità dei familiari di quel povero ragazzo. Stadio e squadra ospite blindati, aria pesante ma è meglio discutere di calcio, per evitare da un canto la retorica, dall’altro di caricare questo «derby» con ulteriori tensioni, che in Italia non mancano mai.
Garcia ha problemi in difesa, senza Astori e Castan, e abbondanza in attacco, reparto in cui Destro, numeri alla mano, reclama maggior fiducia, ma il tecnico francese non è propenso a schierare un centravanti d’area negli incontri più duri; Benitez deve tenere sulla corda un gruppo discontinuo, spesso nel corso della stessa partita: Higuain, ad esempio, a Bergamo ha segnato un bel gol ma poi ha sbagliato il rigore.
Per il Napoli, cui manca l’equilibrio nella formula tattica e nel rendimento, questa è l’ultima occasione di accorciare il distacco dalle prime, se non di scrollarsi di dosso l’emerita compagnia che, attestata fra le quote 16 e 15, si disputa il prezioso terzo posto. Insomma di dare una svolta, con un successo di prestigio, al proprio campionato, fin qui ambiguo, se non deludente. Le due squadre oggi sembrano più attrezzate davanti che dietro. E il contropiede dei giallorossi può incidere almeno quanto il talento individuale degli azzurri. In ogni caso, grande appuntamento che speriamo rilanci, con uno spettacolo adeguato, l’immagine del nostro calcio all’estero.
L’ammucchiata dietro le regine promette una stagione emozionante: per ora non c’è squadra che si sganci dalle altre, stanno lì in 7, nella mattonella di un punto, e per ciascuna di esse c’è una fettina di Champions. Detto del Napoli, c’è da aggiungere che Samp e Udinese vanno alla riscossa dopo le sconfitte del turno infrasettimanale ma cascano male: Fiorentina e Genoa, che visitano rispettivamente i liguri e i friulani, sono reduci da imprese notevoli e nemmeno il Cagliari, che nel posticipo di lunedì andrà a sondare la tenuta della Lazio, è da sottovalutare perché è bravo nelle ripartenze e ha un Ibarbo scatenato. In fondo di questo gruppo chi pare più aiutato dal calendario è il Milan. Tranne che il Palermo domani sera a San Siro non cambi registro in trasferta.
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