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Caso De Magistris, Raimondi: «Decisione coraggiosa e inattesa»

Il docente palermitano: «Violato il principio di non retroattività, la sentenza della Consulta può influire sul ricorso di Berlusconi alla Corte di Strasburgo»

«Sono sorpreso. Non mi aspettavo che, di fronte ad un caso così clamoroso e delicato, il Tar avesse il coraggio di rimettere in sella De Magistris».

Per Salvatore Raimondi, già ordinario di Diritto amministrativo dell’Università di Palermo e presidente dell’Associazione Avvocati amministrativisti della Sicilia, è «convincente» la questione di legittimità costituzionale sollevata sulla «Severino» dai giudici campani. La prima sezione del Tar Campania sta trattando il ricorso del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, contro l’ordinanza prefettizia di sospensione dalla carica che era stata emanata dopo la condanna in primo grado dell’ex pm, accusato di abuso d’ufficio.

Giudizio positivo sulla decisione del Tribunale amministrativo partenopeo. Perchè?

«Non conosco la motivazione dell'ordinanza ma ritengo che la questione di costituzionalità sollevata dal Tar Campania sia fondata. Nel modo in cui la norma è stata applicata a De Magistris, effettivamente viene violato il principio secondo il quale le norme non possono avere effetti retroattivi».

Torna a far discutere la retroattività della legge Severino, come avvenne per la decadenza di Silvio Berlusconi dal Senato. Una «mostruosità giuridica», per usare una definizione ricorrente?

«La definizione è forse esagerata. Assistiamo continuamente ad usi distorti della legiferazione. Questo è soltanto un dei tanti casi, ma ce ne sono anche di peggiori».

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