La nuova giunta regionale doveva essere pronta giovedì: sarebbe stato il biglietto da visita della ritrovata stabilità politica da offrire a Graziano Delrio, braccio destro di Matteo Renzi. Il regalo è saltato con grande disappunto di Crocetta. Anche il weekend è passato senza notizie. La soluzione non è vicina anche se la trattativa continua. Con un pizzico di delusione, però. Sul tavolo, infatti, non si confrontano programmi o progetti di sviluppo alternativi.
Niente di alato. Solo liti per avere qualche assessorato in più. Non si tratta infatti solo di nomi ma anche di metodo. Non si è infatti stabilito se azzerare tutta la giunta o cambiare solo qualche poltrona. Il presidente prova a resistere. Così il negoziato va avanti a singhiozzo: qualche passo avanti e diversi arretramenti. Leggendo le cronache di vertici convocati e poi annullati, appuntamenti che appaiono e scompaiono come miraggi si ha l’impressione di una classe politica che ha perso completamente consapevolezza di sé. Continua a recitare antiche liturgie senza contenuto proprio nel momento in cui i morsi della crisi diventano più dolorosi. Sono danze di potere sulla pelle dei siciliani.
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