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Sinodo sulla famiglia, il vaticanista Tornielli: «Una Chiesa più aperta»

«Un dibattito senza precedenti nella storia della Chiesa» che, se ha registrato una spaccatura dal punto di vista numerico, dall'altro dimostra l'attenzione di una maggioranza ai temi proposti. «Si tratta di un testo ancora di lavoro, sul quale si dovranno confrontare le Chiese locali nel prossimo anno. Ed è comunque significativo che ci fosse una maggioranza assoluta disposta ad approfondire e discutere». Lo afferma Andrea Tornielli, giornalista de La Stampa e coordinatore di Vatican Insider (vaticaninsider.lastampa.it).

Qual è il volto della Chiesa che viene fuori dal Sinodo straordinario sulla famiglia?

«È il volto di una Chiesa che impara a confrontarsi in maniera chiara sui problemi, come non era mai accaduto, facendo emergere le differenze di posizioni in un dialogo franco che non è una novità. Parliamo di un aspetto che è sempre appartenuto alla storia della Chiesa, come leggiamo negli Atti degli Apostoli, ma che tuttavia negli ultimi anni non è stato poi così praticato. È come se fosse saltato un tappo».

Elementi di novità?

«Si è parlato in maniera esplicita di possibili aperture sul tema dei divorziati risposati. Questo tema anche se non ha ottenuto la maggioranza qualificata dei due terzi, è però stato votato da una maggioranza assoluta. Proprio per questo il Papa ha voluto pubblicare tutto, anche sulle votazioni. Quindi si vedrà che alcuni punti, pur non avendo ottenuto i due terzi e non avendo formalmente ottenuto l'approvazione del Sinodo, sono stati comunque votati da una maggioranza».

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