Lunedì 23 Dicembre 2024

"Vi racconto la mia storia da emigrante moderno"

Sono stato emigrante anche io. A 37 anni, da 10 anni laureato in medicina, nel 1997, sommerso dalle tasse di una libera professione che impegnava gran parte della giornata (le ore libere erano dedicate al volontariato gratuito), parto per il trentino e vi resto per 4 anni. Lì ho conosciuto delle insegnanti elementari provenienti dal sud. Al mattino alle 05,00 con una temperatura di meno 15-18 gradi erano già in viaggio fra corriere, trenini vari e dopo aver insegnato in diverse scuole, a sera tarda alle 20,00 circa tornavano a casa. Durante il giorno avevano mangiato soltanto un panino condito e un po’ di acqua. Dire che la neve era meno bianca del loro volto non è una esagerazione. Il tutto per meno di un milione di lire al mese da cui dovevano detrarne da 400 a 600 per l’affitto di casa. Preferisco non dilungarmi nei particolari che trattano della difficoltà legate al riscaldamento ed al vitto e per fortuna alla solidarietà fra esseri umani. Quasi mi sentivo in colpa per quel che guadagnavo da medico (credetemi è sta durissima anche per me, ma questa è un’altra storia). Forse sarebbe giusto rivedere un po’ i compensi di certi dipendenti pubblici e/o politici alla luce di quanti e quali patimenti hanno affrontato ed affrontano quotidianamente tante donne ed uomini per assicurarsi un meritato futuro. Pace!

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