Si è sbloccato il confronto tra l’Eni, il governo regionale e le rappresentanze dei lavoratori. Al termine del "tavolo" ministeriale è stato firmato un verbale che ribadisce gli accordi già sottoscritti, rinviando le conclusioni a settembre. Nell'occasione l'Eni ha illustrato uno scenario della raffinazione, in Italia e in Europa, in ulteriore peggioramento ed ha annunciato un nuovo piano industriale per la riorganizzazione del sito di Gela, impegnandosi intanto a riprendere il processo manutentivo ed il ripristino di una linea produttiva.
Quindi si torna a parlare dello stabilimento gelese, ma si parlerà anche del degli interessi energetici della Sicilia? Si parlerà soltanto di livelli occupazionali o si parlerà anche del "ristretto oligopolio" che costringe i siciliani a pagare di più benzina e gasolio? Ed è questo il punto nevralgico; capire in che direzione evolve il futuro del petrolchimico gelese, ma principalmente il comparto energia in tutta l'Isola.
L'ARTICOLO COMPLETO SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI
Caricamento commenti
Commenta la notizia