Si firma oggi l'accordo Alitalia-Etihad con cifre da capogiro concordate in mesi di trattattative - 560 milioni di Etihad, 300 dei soci italiani e 680 nel triennio per gli investimenti industriali - ed è un accordo che ha anche l'applauso dell'Enac, «una operazione tutta positiva, una forte scelta industriale» valuta il presidente dell'Ente nazionale aviazione civile Vito Riggio. «Il governo ha risolto una situazione delicatissima e senza alternative e il buon risultato attiene anche all'impegno del ministro Lupi. Senza questa soluzione, l'Alitalia sarebbe stata alla chiusura in brevissimo tempo, con l'accordo avremo invece una compagnia che continuerà ad essere italiana, si chiamerà Alitalia, avrà un socio forte e buone prospettive per futuri investimenti. Per l'Alitalia si tratta di un investimento di 1,2 miliardi nel triennio che consente il rilancio del sistema aeroportuale italiano».
Anticipando le polemiche forse in arrivo dall’Europa lo stesso ministro Lupi, precisando i termini del nuovo accordo, ha sottolineato che il governo italiano non consentirà a nessuno di usare l'Europa per evitare la concorrenza, a cosa si riferiva?
«È probabile un riferimento al fatto che British Airway e Lufthansa potrebbero essere preoccupati che un socio arabo cosi forte, agguerrito e dotato di una vastissima flotta, affiancato a una compagnia aerea europea come Alitalia potrebbe monopolizzare il gruppo connotandolo con caratteristiche extra europee o facendone una punta avanzata in Europa. Ma con un accordo firmato al 51 e 49 non si può sostenere che la compagnia non è europea, come del resto prevede la legge che fa preciso riferimento alla maggioranza numerica per la titolarità geografica». L'INTERVISTA COMPLETA SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI.
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