La politica che si fa divorare dalla magistratura. Dopo Francantonio Genovese anche Giancarlo Galan finisce in manette. «Un esito scontato, ma non per questo meno preoccupante» dice Fabrizio Rondolino, giornalista e scrittore con un lungo passato a sinistra. Quindici anni fa aveva fatto parte dello staff dei collaboratori più vicini a Massimo D'Alema durante la breve permanenza a Palazzo Chigi.
CHE COSA NON LE PIACE?
«L'accanimento verso Galan. Lo trovo veramente ingiustificato. La richiesta di Forza Italia per rinviare il voto non mi sembrava immotivata. Bisognava dare la possibilità al parlamentare inquisito di spiegare le sue posizioni. Condannato senza possibilità di difendersi. Una procedura che ricorda quella dei tribunali speciali».
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