PALERMO. «In tutta Europa, dovrà essere obbligatorio indicare nelle etichette se si è fatto uso di saccarosio nel vino. In Italia è vietato, altrove no. Anzi, è una pratica tradizionale in molti Paesi».
Giovanni La Via, l’eurodeputato etneo di Ncd-Ppe eletto ieri pomeriggio presidente della commissione Salute pubblica, Ambiente e Sicurezza alimentare del Parlamento di Strasburgo, pensa già ai «dossier» più impegnativi che attendono il suo gruppo di lavoro. La «battaglia del vino» non sarà per nulla facile da combattere: «È una misura di tutela del consumatore — afferma l’esponente politico, docente di Agraria nell’Università di Catania — ma anche di valorizzazione per la produzione siciliana, che certo non ha bisogno di zucchero. Di fatto, orienteremmo il Nord Europa all’impiego dei nostri concentrati al posto del saccarosio». Giovanni La Via, l’eurodeputato etneo di Ncd-Ppe eletto ieri pomeriggio presidente della commissione Salute pubblica, Ambiente e Sicurezza alimentare del Parlamento di Strasburgo, pensa già ai «dossier» più impegnativi che attendono il suo gruppo di lavoro. La «battaglia del vino» non sarà per nulla facile da combattere: «È una misura di tutela del consumatore — afferma l’esponente politico, docente di Agraria nell’Università di Catania — ma anche di valorizzazione per la produzione siciliana, che certo non ha bisogno di zucchero. Di fatto, orienteremmo il Nord Europa all’impiego dei nostri concentrati al posto del saccarosio».
A PROPOSITO DI SICUREZZA ALIMENTARE: PER QUANTO ANCORA SARÀ POSSIBILE VENDERE NELLA UE ARANCIATE SENZA ARANCE?
«Tutto ciò che si chiama aranciata deve avere un contenuto minimo di succo, ma la soglia fissata negli anni passati dalla Comunità può certamente essere rivista nel corso di questa legislatura in modo da aumentare l’uso di agrumi nel processo di trasformazione. Inoltre, va specificata l’origine della materia prima. Perché oggi non sai se stai bevendo succo brasiliano, spagnolo o italiano».
LA QUESTIONE È STATA AFFRONTATA PIÙ VOLTE ANCHE NEL PARLAMENTO NAZIONALE...
«La cosa più sbagliata è procedere in modo isolato, imponendo una misura unicamente nel nostro territorio. Ciò, peraltro, penalizzerebbe anche le piccole industrie italiane che si troverebbero in difficoltà nella competizione con i colleghi sul mercato continentale».
NELLA VOSTRA AGENDA ANCHE AGRICOLTURA E OGM, GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI?
«Questo è un dossier che probabilmente chiuderemo entro la fine dell’anno. Siamo orientati a far sì che gli Stati membri possano imporre nei loro confini il divieto di coltivazione con l’uso di Ogm».
SALUTE PUBBLICA: SI MOLTIPLICANO TIMORI E ALLARMI PER GLI SBARCHI DI IMMIGRATI. MA L’EUROPA CHE FA?
«Il rischio di gravi malattie esiste. Abbiamo bisogno di un sistema di allerta, di garanzia e tutela per i cittadini comunitari, che è tutto da costruire. Su questo punto, penso di proporre un nostro rapporto d’iniziativa che possa essere di stimolo alla Commissione europea».
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L’eurodeputato siciliano eletto presidente della commissione Salute: «Proporremo anche il monitoraggio sanitario delle ondate migratorie»
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