Il commissario Ue agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, si è dichiarata «choccata» alla notizia della nuova strage di clandestini nel Mediterraneo. Il ministro, che è di origine svedese, eviterebbe le emozioni se l’Europa facesse sentire un po’ di più la sua presenza solidale. Invece la voce della signora Malmstrom risuona solo in due occasioni: quando c’è da esternare il dolore per le morti oppure se c’è da bacchettare l’Italia per il suo comportamento poco accogliente nei confronti dei disperati che approdano sulle nostre spiagge.
Capiamo il problema: Lampedusa, vista da Stoccolma, è un piccolo scoglio in mezzo al mare. Un disagio sperduto fra acqua, sale e vento. Nulla comunque di cui occuparsi seriamente. Purtroppo un atteggiamento che si sta generalizzando nell’opinione pubblica. L’indifferenza alla morte è un fenomeno sempre più diffuso. La paralisi dell’anima che blocca la pietà. L’anestesia dei sentimenti che declassa le tragedie a semplice contabilità delle bare. La tragedia come banalità quotidiana: un orecchio disattento alla tv, uno sguardo distratto ai titoli dei giornali. Fino a un’altra strage. Perché è chiaro che, in queste condizioni, l’unica incognita non è se ma quando ci sarà la prossima strage.
È di assoluta evidenza che l’operazione “Mare Nostrum” per com’è articolata è solo un incentivo a nuove partenze. La certezza dell’accoglienza sta spingendo gli scafisti ad accelerare il ritmo degli imbarchi. Condivisibili le ragioni umanitarie che hanno convinto il governo italiano a questa scelta. Resta il fatto che, vista la situazione, gli unici a essere veramente avvantaggiati sono gli organizzatori di questo indegno commercio. I loro guadagni salgono con l’aumento delle richieste di imbarco. La certezza dell’accoglienza fa salire la domanda. Se poi non tutti i clandestini arrivano a destinazione è solo un effetto collaterale che non incide sui guadagni. I più disgraziati sono proprio i migranti che affidano le loro vite a speculatori senza scrupoli. Da questa parte ci sono Lampedusa e la Sicilia investiti da un’invasione senza precedenti. In mezzo i costi e l’impegno dei nostri marinai incaricati di trarre in salvo il maggior numero possibili di disperati.
In alto Bruxelles che si occupa di questi problemi con distratta arroganza. Un’indifferenza che l’avvicinarsi delle elezioni per l’Europarlamento rende ancora più odiosa. A nessuno sarà concesso sorprendersi se dal voto emergerà una insofferenza, anche marcata, verso l’attuale modello di Unione europea.
Nuova strage di immigrati, l’intollerabile immigrazione
Bruxelles si occupa dei problemi dei migranti con distratta arroganza
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