«Siamo preoccupati sulla manovra correttiva, bisogna evitare che in Aula parta l’assalto alla diligenza e si mettano a rischio migliaia di stipendi per far posto a interessi clientelari»: Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, interviene così sulla norma del governo che sbloccherà circa 300 milioni di euro destinati in gran parte a enti regionali per un totale di oltre 30 mila lavoratori. «Ci rendiamo conto che bisogna recuperare risorse per mettere a punto misure per lo sviluppo - dice Barone – ma ciò non può avvenire con questa manovra, non ci sono i margini».
INTANTO I DIPENDENTI DEGLI ENTI REGIONALI NON RICEVERANNO LA BUSTA PAGA NEANCHE A MARZO: DI CHI È LA RESPONSABILITÀ?
«La Uil non è entrata nel merito del dibattito sulla bocciatura di gran parte della Finanziaria da parte del commissario dello Stato, ma è chiaro che il dissesto del bilancio non si è prodotto in questo ultimo anno, le responsabilità sono dei governi passati. Per questo abbiamo apprezzato che il governo nazionale abbia detto che in sostanza bisogna trovare un compromesso per garantire bilancio e il prosieguo delle attività dell’amministrazione regionale, perché non si possono di colpo sanare i conti con una cura che ammazza l’ammalato. L’assessore Bianchi sta facendo il possibile, ci rendiamo conto che le condizioni per trovare soluzioni sono strette».
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