Non sappiamo se a far venire a più miti consigli i Forconi sia stato un rigurgito di opportuno buonsenso o l’altrettanto opportuno pugno duro prospettato da prefetti e questori. Ci piace propendere per la prima ipotesi, pur avendo comunque questo giornale manifestato sostegno e plauso alla perentoria presa di posizione preventiva delle autorità di sicurezza. Ieri avevamo chiesto che non si assediassero le città, limitando il sacrosanto diritto di manifestare a iniziative che non facessero pagare il conto (salatissimo) unicamente a decine di migliaia di incolpevoli cittadini. Oggi, alla luce delle nuove determinazioni prospettate dai Forconi, rilanciamo quell’appello con le dovute modifiche: non ci si nasconda dietro intenti di facciata e si sia coerenti fino in fondo. Il traffico si può bloccare con i tir ma anche sfilando in corteo o distribuendo volantini. Scoprire che si cambia la forma ma la sostanza rimane la stessa qualificherebbe gli stessi fautori della protesta. Vogliamo credere che non sia così. L’attenzione, però, resti massima.