Da un lato i Forconi che, sfrondati da robuste defezioni, urlano il loro «blocchiamo tutto» e si affidano più a slogan da partito politico che a richieste proprie di categoria (come spiega Lelio Cusimano a pagina 2). Dall’altro i prefetti e questori siciliani che mai come questa volta hanno preannunciato una opportuna linea dura contro le minacce di paralisi totale. Nel mezzo ecco i cittadini che - in preda a più o meno giustificate psicosi - prendono d’assalto supermercati e distributori di carburanti, memori di quanto successe solo un paio di anni fa. Palermo è peraltro reduce dalla traumatica «aggressione» subita dalla doppia manifestazione Fincantieri-Gesip di venerdì. Dopo la quale lanciammo un appello che ora più che mai rinnoviamo: i manifestanti sappiano chi saranno le vere vittime della loro annunciata serrata; le autorità (politiche e di sicurezza) tutelino quelle vittime designate. L’alternativa sarebbe il caos totale. E la sconfitta di tutti. Nessuno escluso.