L’idea che il Palermo sia passato da un calcio orizzontale a un calcio verticale è suggestiva quanto fuorviante, perchè attiene a una partita con precise caratteristiche. Se La Juve Stabia non avesse offerto certi varchi ai rosa probabilmente sabato pomeriggio avremmo assistito a qualche giro-palla in più. Quello che invece è da rimarcare nel confronto tra il Palermo di Gattuso e quello di Iachini è la diversa interpretazione della gara dei centrocampisti, nessuno dei quali ha mai tenuto la palla tra i piedi per più di una frazione di secondo. Preferendo, nel dubbio, appoggiarla agli attaccanti e mai al proprio portiere. Un concetto che ci ricorda Ezio Glerean che teorizzava su basi matematiche che più la palla staziona nell’area avversaria più possibilità ci sono di mandarla in gol. A Glerean non andò bene perchè il calcio non è una scienza esatta ma a rigor di logica la cosa può funzionare.
Può funzionare soprattutto al Palermo, che ha attaccanti probabilmente poco smaliziati ma certamente di qualità. Contro la Juve Stabia abbiamo visto Hernandez azzannare le caviglie di Murolo, Dybala pressare e rubare palla anch’esso, insomma segnali di una diversa disponibilità al sacrificio. Dunque riteniamo che lentamente Iachini possa trasferire alle due giovani punte rosanero anche la cattiveria per essere trainanti nella corsa verso la serie A.
Una corsa ancora incerta e farraginosa, perchè Iachini ha dovuto ricominciare come se fosse il primo giorno di ritiro. Ha trovato una squadra costruita per il «4-2-3-1» (dunque a trazione laterale) senza esterni davvero decisivi e senza un solo mediano che sappia impostare la manovra. E i risultati sono che questo Palermo, nonostante i progressi, continua a segnare soltanto sugli sviluppi di palle inattive. Contro la Juve Stabia un corner, un rigore e una punizione. Questo vuol dire che la manovra non è ancora spigliata.
E proprio fermandoci su questo particolare dei calci piazzati rileviamo l’importanza di avere in squadra uno come Lafferty, che ha il cento per cento di realizzazioni dalla distanza. Era arrivato per fare sfraceli di testa e si sta rivelando decisivo sulle punizioni. Pensiamo che fin quando il Palermo non riuscirà a mandare il rete i propri giocatori con manovre rapide e convincenti la presenza di Lafferty in campo potrebbe essere indispensabile.