Poiché non tutte le sconfitte sono uguali a metà strada tra La Spezia e Bari riteniamo che il Palermo meriti quanto meno la possibilità di preparare serenamente la seconda trasferta di fila, provando a confermare senza l’angoscia di fare assolutamente risultato i progressi sul piano del gioco mostrati in Liguria. La tensione non porta mai a nulla di buono. I progressi ci sono stati, evidenti e certificati dal numero di occasioni da gol costruite dai rosa. Sarebbe stato meglio giocare male e vincere senza merito come a Padova? Forse, ma il fatto che faticosamente Gattuso stia trovando la migliore formula per questa squadra ci sembra un fatto positivo. Che poi il tecnico abbia il tempo di consolidare le sue esperienze è discorso diverso, perché qualora a Bari non dovesse fare risultato la sua panchina tornerebbe fortemente in discussione. A Palermo il risultato prevale su tutto.
Gattuso ha migliorato il Palermo con un paio di mosse logiche, imposte dalle precedenti esperienze. Ha inserito un mancino a sinistra, un centrocampista a centrocampo ed ha responsabilizzato Paulo Dybala, forse l’unico vero fuoriclasse di questa squadra. Mai il giovane argentino aveva giocato con tanta autorità e mai era uscito dal campo stremato dalla fatica. E tutte le migliori occasioni della squadra rosanero sono partite dai suoi piedi. In poche settimane qualcosa è scattato nella testa del calciatore più costoso della storia del Palermo.
Messa a posto la difesa e trovato un certo assetto lì davanti, il principale problema è fare in modo che dai piedi di Barreto e Bolzoni possa nascere qualcosa di meno scontato e banale. Difficile, perché le caratteristiche dei due mediani sono evidenti e proprio in considerazione di queste caratteristiche Gattuso aveva impostato la squadra sul «4-2-3-1», ovvero senza un regista classico, puntando invece (un po’ come ha fatto Lo Spezia con Migliore e Rivas) sulle iniziative degli esterni. E senza una mente a centrocampo è difficile giocare col rombo. E nell’organico rosa non esiste un giocatore che possa giocare con personalità e qualità davanti alla difesa. Ci avrebbe potuto provare Viola che è stato ceduto, ci potrebbe provare Bacinovic che è messo in soffitta, chissà che questo giovane Verre non abbia la personalità per dare una mano, ma Gattuso non l’ha neppure convocato. Intanto non resta che sperare che Barreto, Bolzoni e Ngoyi possano tamponare l’emergenza puntando sull’affiatamento e sulle loro capacità di corsa.
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