Superata l’emergenza resta il grande dilemma: perchè questo Palermo pur composto da giocatori certo validi per la B non riesce a sviluppare una parvenza di calcio decente? Tanto da doversi «rifugiare» in situazioni tecniche particolari come i calci piazzati o il contropiede. Gattuso dice: «Non siamo il Barcellona». Ma tra il Barcellona e questo Palermo ci sono innumerevoli vie di mezzo.
Non abbiamo ovviamente ricette, però qualche idea ce la portiamo dietro, ben sapendo che nel calcio l’unica cosa che conta è la vittoria. Dunque ci andrebbe benissimo continuare a vincere in questo modo. Del resto la differenza tra la A e la B è proprio questa. In A se giochi male non vinci mai, in B puoi farlo se hai buone individualità e spirito di gruppo.
Dicevamo delle idee che ci passano per la testa dopo avere visto il Palermo all’opera. La prima è che a nostro parere per fare un buon calcio occorre anzitutto che ogni giocatore venga utilizzato nel suo ruolo naturale. Dunque Pisano non dovrebbe mai giocare a sinistra, Stevanovic non dovrebbe mai fare la mezzala, Barreto non dovrebbe mai fare il play-maker. Per questi ruoli il Palermo ha già in organico Daprelà, Ngoyi e Bacinovic. Il problema è che Gattuso sta provando a schierare i giocatori che gli danno più garanzie, prescindendo dalle loro caratteristiche. Non sappiamo se sia un’idea tutta sua. Certo sarebbe diverso (ma non è detto che vada meglio pechè con Modena ed Empoli non s’è visto calcio champagne) se Ringhio tornasse al «4-2-3-1», ovvero al «4-4-2». Non ci sarebe bisogno di un vero play, Stevanovic tornerebbe sull’esterno, dove però, sul fronte opposto, dovrebbe adattarsi Dybala o Di Gennaro.
Tra i due «problemi» per adesso Gattuso sta proponendo la soluzione tatticamente più facile. Ma come abbiamo detto c’è qualche giocatore che gioca fuori ruolo, comunque questa è una squadra nuova e ci vuole del tempo e poi strutturalmente nel roster rosanero non ci sono centrocampisti capaci di costruire il gioco. Non chiedetelo a Barreto, bravissimo per altre cose. Bolzoni ci prova ma non ne ha la statura, Stevanovic gioca a centrocampo come se fosse al limite dell’area avversaria. Ci sarebbe Bacinovic, che al suo arrivo a Palermo fu salutato come il nuovo Corini e tolse il posto a Liverani. Ma Bacinovic sembra fuori dalle dinamiche di questa squadra.
Palermo calcio, quando il talento da solo non basta
Dopo avere scalato posizioni in classifica resta il problema di migliorare la qualità del gioco
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