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Palermo, com’è difficile ricominciare da zero

di CARLO BRANDALEONE

Ricostruire una squadra vincente non sarà facile. Anzitutto perchè buona parte degli attuali rosa ha sulle spalle numerose retrocessioni, per cui immaginiamo abbiano dimenticato come si gioca per vincere. Pensiamo a Morganella, Garcia, Von Bergen, lo stesso Donati retrocesso due anni fa col Bari. Ricostruire una squadra vincente non sarà facile anche per un altro motivo: molti degli attuali rosanero si ritengono «sprecati» per la serie B. Direttamente o per bocca dei procuratori hanno fatto sapere che non intendono scendere di categoria. Come se non fossero stati loro stessi a causare il disastro, per evidente incapacità. Dunque scarsi e anche presuntuosi. In altre società resterebbero a pane e acqua (immaginiamo Lotito), il Palermo invece proverà a vendere chi ha valore di mercato perchè storicamente non ha mai saputo gestire i mal di pancia nello spogliatoio. Poichè gli altri club non sono fessi cercheranno di prendere i vari Kurtic, Muñoz, Hernandez etc, per due lire.
Ricostruire una squadra vincente non sarà facile perchè nell’attuale organico mancano i principali riferimenti. Ovvero giocatori di qualità (o di esperienza) che hanno sposato il progetto come lo sposarono Corini e Toni in illo tempore. Ci sarebbe Miccoli (che giocherebbe in B anche per la metà dell’ingaggio attuale), che però non sembra più nei pensieri di Zamparini. Oggi possiamo puntare su Sorrentino, su Barreto, su Aronica, Viola e facciamo fatica ad andare oltre. Le prime mosse sul mercato saranno dunque quelle di trovare i capisaldi della nuova squadra, come accadde nell’anno della promozione, quando Zamparini non badò a spese per affidare le chiavi della squadra a Corini. Che col suo arrivo a Palermo faciltò anche tante altre trattative. Insomma, occorrerebbe un colpo forte e immediato per dare un segnale. Non solo all’esterno, ma soprattutto all’interno. Perchè dopo la campagna acquisti di gennaio qualche rosa potrebbe anche avere pensato che per proprio club restare in A non era poi così importante.
Per un colpo forte e immediato occorre un allenatore certo (e Sannino non lo è ancora) e soprattutto occorrono soldi. Il rischio è che tutto resti vincolato alle cessioni, per cui se il trasferimento di Ilicic dovesse avvenire a fine agosto fino a quel giorno il Palermo prenderà solo mezze figure.

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