Mercoledì 27 Novembre 2024

Letta e l'Imu, partita difficile

Ce la farà il nostro giovane eroe a far ubriacare la moglie mantenendo la botte piena fino all'orlo? A rispettare i vincoli di bilancio spendendo al tempo stesso un po' di soldi per far respirare un popolo ormai reso cianotico dall'austerità? «Se vuole riuscire, Enrico Letta dovrà cambiare la testa a tedeschi e italiani». È questa la conclusione dell'editoriale con cui il New York Times salutava ieri la nascita del nuovo governo italiano.

Favorevolmente, come tutti i quotidiani europei. Ma anche con realismo: i giornali spagnoli ieri speravano che la nuova coppia Letta - Hollande possa costringere la Merkel a un «compromiso para salvar Europa». Le Figaro, invertendo i tradizionali rapporti di forza tra Italia e Francia, parlava addirittura di un «Hollande reconforté par son nouvel allié italien». Hollande è davvero alla canna del gas e s'appoggia al giovanotto italiano per poter alzare la voce. Ma ha ragione il «New York Times»: se i tedeschi e gli italiani non capiscono entrambi che non possono tirare la corda più di tanto, la speranza di Letta rischia di trasformarsi in illusione. Il simbolo della corda tirata è l'Imu. Il presidente del Consiglio ha usato un nuovo verbo - superare - per attenuare le polemiche in corso. Dopo la sospensione della rata di giugno, ha detto, la tassa sulla prima casa andrà «superata». Se dico che un abito è «superato» non lo indosserò più, se un allenatore di calcio adotta una tattica «superata» perderà il posto. E così via.

Ma attenzione: «superata» lascia presumere che sarà sostituita,modificata, non necessariamente annullata. Voleva dir questo il presidente del Consiglio? Gli uomini di Berlusconi continuano con il refrain della campagna elettorale: si restituisca l'Imu sulla prima casa del 2012 e non si paghi quella del 2013. Il cumulo è impossibile. Nessuno farà vincere il Cavaliere su tutta la linea, perché otto miliardi sono tanti e soprattutto perché i sondaggi dicono che solo un terzo dell'elettorato del Pd è soddisfatto del governo Letta, contro i tre quarti dell'elettorato del PdL. Alcuni analisti sostengono che Berlusconi è così contento della situazione attuale ( lo ha rimesso al centro della scena) che non farebbe storie anche se - negato il rimborso - si riducesse la platea di quanti verranno esclusi dal pagamento dell'imposta nel 2013. È possibile, ma ci crediamo meno. Berlusconi non può vincere su tutto, ma non può nemmeno perdere su tutto. Poiché fu Bersani ad assicurare che avrebbe esentato dal versamento dell'Imu chi paga fino a 500 euro, se Letta si limitasse a questo sarebbe il Pd a vincere tutto. E al Cavaliere non andrebbe bene. Anche perché sugli altri temi più scottanti (riduzione del costo del lavoro, assunzione dei giovani senza oneri per le aziende per un certo periodo, riforma delle legge Fornero per rimettere in circolo i contratti a tempo determinato) sono tutti d'accordo.

L'Imu è diventata la bandiera degli uni e degli altri. E quando sventolano le bandiere, per segnare l'avvio della carica basta un cavallo capriccioso. Ci sono altri due elementi che possono influire parecchio sull'umore di Berlusconi. Il primo è la presidenza della Convenzione per le riforme, una specie di Commissione dei 75 che tra il '46 e il '47 scrisse materialmente la costituzione repubblicana. Berlusconi vorrebbe presiederla, come fece D'Alema nello sfortunato tentativo del '97. Luciano Violante, altro candidato di lusso, dice che questo non sarebbe compatibile con l'omogeneità politica di Berlusconi con il ministro per le Riforme Quagliariello. Pretesto debole: se a sinistra sono andati Quirinale, palazzo Chigi e presidenza di Camera e Senato dopo elezioni di pareggio, non sarebbe scandaloso che a destra andasse la quinta carica istituzionale. Il secondo elemento destabilizzante è la situazione processuale del Cavaliere: Berlusconi ha deciso di affiancare a Ghedini un autentico principe del foro come Franco Coppi. Meglio tardi che mai. Senza nulla togliere al valore di Ghedini, non è elegante né prudente presentarsi dinanzi al giudice difesi da chi (legittimamente) svolge un'azione politica sgradita alla grande maggioranza dei magistrati. Ma se nonostante questo ci fossero ai suoi danni sentenze particolarmente punitive, ecco che Berlusconi potrebbe guardare con vivo interesse a sondaggi che ieri davano la sua coalizione in vantaggio di cinque punti su quella di centrosinistra.

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