Derby perfetto fino alla rissa finale. L'adrenalina gioca un brutto scherzo ad Andujar ed appresso a lui a tanti protagonisti dell'incontro. Adesso sarà il giudice sportivo a stabilire l'entità dell'episodio. Un derby di grande intensità dove una squadra, il Catania, sorretta dal pubblico attaccava, e l'altra, il Palermo, con coraggio e sofferenza, si difendeva provando ad insinuarsi nelle maglie, a tratti allentate, della difesa avversaria.
Catania più determinato in partenza, con Izco dominatore della fascia destra, ma Palermo pungente con il solito Ilicic. Peccato per quel contropiede in cui lo sloveno a tu per tu con Andujar ha ignorato Boselli ben sistemato a porta spalancata.
L'episodio ha avuto comunque il merito di frenare l'esuberanza dei catanesi. Nella ripresa la partita ha seguito lo stesso spartito, fino al quarto d'ora quando è entrato Castro al posto di Almiron. Il suo ingresso ha spostato in avanti il baricentro del Catania che in contropiede è andato in vantaggio con Barrientos.
La prima mossa di Sannino non ha sortito effetti. Dybala è troppo ragazzino per difese solide come quella catanese, il suo agire è stato impalpabile. La seconda mossa, Rios, è servita ad evitare ripartenze letali visto che il Palermo era costretto ad attaccare per pareggiare. La terza mossa, Hernandez, è stata quella vincente perchè l'assist dell'uruguaiano è stato decisivo per il pareggio.
Ma l'uomo partita è stato ancora una volta Josip Ilicic che il tecnico ha letteralmente rigenerato. Il suo salto di qualità nelle ultime giornate è evidente anche nei numeri: quattro gol consecutivi. In attesa del recupero di Miccoli la salvezza passa dalle sue giocate e dalla solidità mentale di alcuni uomini, primo fra tutti Totò Aronica. Non è un caso che la crescita del palermitano coincide con gli ultimi buoni risultati. Ma occorre anche la continuità di Sorrentino, di Von Bergen e Munoz, soprattutto di Donati visto che le alternative sono state finora bocciate da Sannino.
Dal punto di vista psicologico il Palermo sta meglio di Genoa e Siena. Con i grifoni, i caso di arrivo a pari punti, sono in vantaggio nella differenza reti (+2). Con i senesi invece bisogna operare il sorpasso, perchè l'arrivo a pari punti manda in B il Palermo.