Il calendario terribile del Torino e quello complesso del Chievo inserisce altre due antagoniste nella lotta per la salvezza. Non sembri utopia: il Toro dovrà giocare nelle prossime tre partite in trasferta con Fiorentina e Milan e in casa, si fa per dire, con la Juve. Potrebbe perderle tutte.
Se i rosa invece dovessero fare sei punti, vittorie nel derby e in casa con l'Inter e perdere a Torino con la Juve, o anche cinque punti, pari in trasferta con Catania e Juve, e vittoria con l'Inter, il distacco scenderebbe a due o a tre punti.
Andiamo al Chievo: subito affronterà in trasferta il Siena e il Genoa in casa. Vincendo con entrambe frenerebbe la corsa delle dirette avversarie dei rosa, pareggiando anche, perdendo sarebbe risucchiato come il Toro.
Che succeda tutto questo è difficile, ma non impossibile. E' opportuno non mollare e soprattutto sperare che l'impoderabile (vedi errore di Sorrentino di ieri) non abbia il sopravvento. L'"infortunio" del portiere ieri, oltre a consentire il pareggio, ha avuto l'effetto di far perdere sicurezza e fiducia ai rosa. Il resto lo ha fatto l'infortunio di Ilicic, che lo ha tolto di mezzo dopo neanche un'ora di gara. Il cambio di Sannino pero' ha destato qualche perplessità. Senza lo sloveno in campo, Miccoli andava a nostro avviso sostenuto da qualcuno che avesse forza d'urto e non dal timido Dybala.
Il Bologna giocava per il punto, le maglie della difesa si andavano chiudendo e quindi servivano uomini fisicamente più solidi per creare disturbo e spazio per le conclusioni del capitano o dei centrocampisti.
L'ingresso prima di Hernandez e poi di Boselli ha dato l'impressione che il Palermo avrebbe potuto essere più pericoloso, come del resto è successo nell'arrembante finale.
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