Parlare di magia è eccessivo. Ma certamente Gasperini ha trasformato il Palermo. Giocatori ritenuti inadeguati alla serie A stanno pian piano emergendo dando un contributo prezioso alla crescita della squadra. Su tutti Garcia e Ujkani, entrambi ieri a Genova protagonisti. Il primo ha spadroneggiato sulla sua fascia sostenendo il gioco offensivo della squadra in maniera determinante, il secondo ha cancellato con un colpo di spugna tutte le incertezze della stagione, non sbagliando un colpo. Il calcio, si sa, è materia imprevedibile, scivolosa per chi è chiamato a giudicare. Ma questo Palermo adesso fa meno paura ai tifosi. E il più contento sarà certamente Zamparini, che tutto sommato, aveva sostenuto, contro lo scetticismo generale, di non avere fatto una squadra di ciofeche. Naturalmente la classifica è ancora critica. Il Palermo è in zona retrocessione, il cammino sarà duro e complicato, ma con un gioco sarà più facile, alla fine, evitare un finale al cardiopalma. A Marassi c'è stata anche la conferma di Morganella, altro uomo arrivato provocando sorrisi ironici, che praticamente ha relegato Pisano in panchina. Solidissima la coppia di centrocampo Rios e Barreto, significativa stavolta la presenza di Ilicic sulla trequarti, ma chi sta veramente bruciando le tappe è Giorgi, autore ieri di uno splendido gol ed uomo di quantità e qualità inaspettata. La sensazione è che sia lui a determinare il cambio di ritmo del gioco del Palermo. Piace anche Donati centrale difensivo, nonostante qualche sbavatura, una delle quali è costata il gol. Ha ragione Gasperini quando sostiene che la perfezione di qualsiasi difensore è sempre inferiore rispetto alla utilità del giocatore in quel settore, soprattutto nella impostazione del gioco. Pero’ occorre trovare un’alternativa perché quando mancherà (ieri ha rischiato di andare fuori per un infortunio) sarà un problema. Infine due parole sul capitano. Miccoli ha fatto la sua partita. Come spesso gli succede in trasferta, giocando da punta centrale, per lui diventa complicato sfondare dentro i 16 metri. Pero' ieri è stato un utile riferimento per la gestione della manovra offensiva anche se di fatto ha avuto soltanto un’ occasione. L'alternativa, Hernandez, che ha concluso solo una volta a rete, pero' deve avere ben altro approccio con la partita. In attesa che venga il turno anche del “cucciolo” Dybala.