di FABRIZIO CARRERA Palermo messa a ferro e fuoco, paralizzata da cortei e blocchi stradali. Ieri insieme in strada forestali e Gesip. Quest’ultima è una vertenza che tiene in sospeso la sorte di 1.800 lavoratori. Un caso che questo giornale sta seguendo passo dopo passo, dando spazio ai timori dei lavoratori e alle possibili soluzioni. Purtuttavia una cosa è certa: non si può continuare così.
Il prezzo non possono pagarlo tutti i palermitani. È ingiusto. Siamo di fronte a una vicenda i cui guasti hanno radici lontane e di cui la politica è la prima responsabile. Senza trascurare che gruppi di interessi grandi e piccoli a vario titolo guardano al precariato come strumento di consenso di massa. Circostanze che devono fare riflettere tutti, anche chi protesta. Diamo atto al sindaco che sta cercando una via d’uscita. Ma qui la soluzione non sarà facile e forse neanche indolore. Ed allora davvero dobbiamo accettare che si paralizzi una città intera? Anche perché, a giudicare dai commenti dei nostri lettori, le maestranze Gesip non risultano sempre simpatiche. Un motivo in più per cambiare strategia e cercare solidarietà tra tutti i palermitani. Cominciando a protestare. Ma senza creare disagi.