I carabinieri hanno arrestato un piromane in flagranza di reato. Aveva appena dato fuoco ad un bosco nella zona di Petralia. Speriamo che queste manette siano le prime di una lunga serie. Solo così si può sperare che, finalmente, la piaga degli incendi in Sicilia venga messa sotto controllo. Ogni anno bruciano ettari ed ettari di verde. In alcuni casi luoghi di grande valore paesaggistico come la riserva dello Zingaro. Uno degli angoli più belli e suggestivi dell'isola ridotto ad un cumulo di cenere. Un'offesa agli uomini, per quello che sono stati capaci di fare, più ancora che alla natura. È chiaro, infatti, che tutti gli incendi hanno origine dall'intervento umano. Imperizia nella migliore delle ipotesi. Dolo e volontà di distruzione nella stragrande maggioranza dei casi.
Intanto bisogna sfatare una leggenda che assomiglia molto ad un alibi. Il fuoco non parte da solo e il caldo non c'entra nulla. Al massimo può creare le condizioni ambientali per una rapida diffusione. Sulle ragioni che spingono questi delinquenti ad accendere il rogo lasciamo la parola ai giudici. Saranno loro ad emettere la sentenza nei confronti del piromane di Petralia e di quelli come lui.
Per quanto ci riguarda possiamo solo notare che i lavoratori forestali nell'isola sono trentamila. Questo non impedisce che ogni anno nell'isola ci siano migliaia di incendi. Un nero primato che ogni anni si contendono la Sicilia, la Calabria e la Campania. È appena il caso di notare che si tratta delle tre regioni italiane con il maggior numero di lavoratori forestali. La lotta al fuoco serve ad allungare i tempi d'ingaggio facendo scattare tutti i benefici legati all'aumento dei giorni di lavoro.
Non si capisce perché lo Stelvio o la Valtellina che hanno superfici boschive maggiori delle tre regioni meridionali non vedano mai una lingua di fuoco. E nessuno, per favore, tiri fuori la storia che in alta montagna piove spesso e c'è fresco anche in agosto. In realtà quello che serve è un'operazione di polizia profonda ed efficace. Gli arresti come quello avvenuto a Petralia dovrebbero diventare operazioni di ordine pubblico come la cattura dei ladri e degli assassini. Siamo certi che il numero dei fuochi calerebbe di colpo. Anche nelle estati più torride. E che nessuno, per favore, parli più di una stupidaggine come l'autocombustione.
Incendi, serve il pugno duro
Non si capisce perché lo Stelvio o la Valtellina che hanno superfici boschive maggiori delle tre regioni meridionali non vedano mai una lingua di fuoco. E nessuno, per favore, tiri fuori la storia che in alta montagna piove spesso e c'è fresco anche in agosto. In realtà quello che serve è un'operazione di polizia profonda ed efficace
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