Vediamo se succede. Vediamo davvero se, a partire dall’8 luglio, si fermano i trasporti per le isole minori perché la Regione non ha i soldi per rinnovare le convenzioni. Sarebbe veramente la pietra tombale sull’economia siciliana, che trova nel turismo estivo la sua massima espressione di ricchezza. Ma sarebbe soprattutto l’epitaffio per una classe politica che ha fatto dello spreco e della clientela il suo riferimento unico. Tranne poi vestire i panni di inflessibile censore e condannare l’innalzamento della spesa pubblica. Sfioriamo veramente il ridicolo come nella favoletta delle corna e del bue. A renderla ancora più amara la notizia che i fondi per la cassa integrazione sono finiti. Vuol dire che i lavoratori rimasti senza lavoro corrono il pericolo di vedersi sottrarre anche il sussidio.
La Regione, infatti, non ha più disponibilità per integrare l'intervento dello Stato. Certo non tutte le responsabilità vanno attribuite all'attuale giunta considerando le precedenti. Tuttavia Raffaele Lombardo non ha fatto nulla per invertire la tendenza. Casomai l’ha accentuata visto che nonostante manchi appena un mese alle dimissioni non smette di fare nomine. Ora tocca al successore di Mario Centorrino alla Formazione. Ma perché? Che senso c’è visto che a fine luglio finisce tutto? L’unica spiegazione è la gestione del potere. La durata del mandato sarà più lunga delle dimissioni di luglio (se arriveranno). Fino all'ingresso dei nuovi inquilini la squadra non cambia.
Insomma la fase molto delicata della campagna elettorale sarà gestita dalla formazione attuale insieme agli ultimi innesti. Il presidente Lombardo ha detto che non si ricandiderà e che si ritirerà dalla politica. Ma i suoi uomini resteranno in partita. Occupare gli assessorati in una fase così importante come la preparazione delle elezioni rappresenta un bel vantaggio. Non ci sono più soldi. Però qualcosa si può sempre imbastire. E che importa se sono finiti i fondi per la cassa integrazione e i traghetti per le isole resteranno nei porti. A Palazzo dei Normanni potranno sempre rispolverare un leggendario titolo del Times di Londra: «Tempesta sulla Manica. Il Continente isolato». In questo caso a tagliare i collegamenti, verosimilmente, sarà lo sciopero dei marinai. Ma la differenza è solo un segno dei tempi.
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