La Favorita? Uno scempio: i rifiuti della Pasquetta e ancor più quelli del 25 Aprile sono lì a testimoniare come una risorsa preziosa venga gettata via. Il prato del Foro Italico? Era la bella novità dei palermitani, ma oggi affonda per i danni delle mareggiate. E per fortuna che due giorni fa, in mancanza della Gesip, sono arrivati gli operai comunali a rimuovere quanto meno l’immondizia. Non avviene altrettanto in un altro luogo amato dalla gente, sopratuttto della zona: la spiaggia di Vergine Maria.
Palermo è una città che ha destinato alla pulizia un numero di dipendenti due o tre volte maggiore di altre grandi città. Eppure, è sempre sporca. È questo uno scandalo con cui deve confrontarsi l'amministrazione che verrà. Per assicurare ai palermitani il rispetto del diritto al decoro.
Ma se proprio non si riesce a tenere la città pulita, è impensabile che non lo debbano essere i luoghi simbolo, dove, nell’incertezza delle competenze, la pulizia singhiozza, un po’ c’è e un po’ no. Il che si configura anche come la mancanza di attenzione nei confronti di chi ha perso o non ha mai avuto un lavoro ben retribuito. Di chi non ha soldi da spendere per le vacanze. Ed avrebbe il diritto di godere a costo zero di spiagge e parchi. Garantire a tutti la possibilità di beneficiare almeno di ciò che la natura offre è un dovere: non servono risorse, basta una buona attività amministrativa.
Occorre allora il concorso di tutti affinché vengano restituiti al decoro luoghi simbolo come la Favorita o la spiaggia di Vergine Maria. L’amministrazione - certo - deve organizzarsi, intervenendo anche con severità quando si imbatte in casi di assenteismo o scarsa dedizione al lavoro. Ma i cittadini devono rispettare le regole, evitare di sporcare. I sindacati non devono ricorrere a forme estreme di protesta. La vivibilità di queste bellezze deturpate è una priorità ed è per questa ragione che il Giornale di Sicilia ha deciso di tenervi accesi i riflettori. Perché si possa vivere in una città in cui non siano vietati persino l’aria e il sole.
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