Se vi mentete sopra un aquilone e ve ne acchianate in cielo (nel senso proprio di andarvene lassopra, no di andarvene in paraddiso), domani con la matinata avrete il piacere di vedere tutta l’Italia senza una, dico una, nuvola. O quasi. Dovete sapere infatti che le nuvole sono cose strane e non è conto che sono tutte le stesse. Ci sono quelle alte, quelle basse, quelle che stanno sempre insieme come una mannara di pecore. E quelle sono un poco pericolose perché il vento le ammutta tutte insieme e vanno facendo danno di qua e di la. Poi ci solo le nuvole che vanno passeggiando per conto loro e magari sono più alte delle altre, Quelle non fanno danno, non fanno piovere. E per finire ci sono quelle proprio solitarie, la nuvoletta che ognuno può dire: chidda è a mia! Com’è il fatto? Allora: domani di prima matina un poco di nuvolame forse lo vedrete e il fattore è che quando la temperatura passa dalla nottata alla giornata un poco si alza e quando si è sopra il mare questa temperatura un poco più alta comincia a quariare un poco l’acqua del mare che vapora e addiventa nuvoletta. Ma leggi aleggia, tanto leggia che subito scappa come u attareddu ca viri un cane in lontananza. Gli scinziati ci dicono che sono nuvole «a evoluzione diurna». Ma addiventano presto solo umito squagghiato e non si vedono più. Infatti domani verso le dieci vedrete solo cielo azzurro e putiti pensare alle cose meglio che vi vengono in testa. Perché così è: quando si guarda un cielo azzurro uno pensa che i guai sono meno guai e che le piccole soddisfazioni, sono grandi soddisfazioni. Perché? Perché una bella iurnata a uno non ci pare che deve portare cose tinte e già niesci ra casa ca tavola u pettu allargata e u cuore chi canta trallallero trallallà.
Sull’aquilone, donchi, vedete tutto lo Stivale compresa la scarpa che siamo noi. Il vento non lo potete vedere perché se non ammutta nuvole come fate a vedere cogli occhi di dove viene? Allora lo dovete sentire sopra la pelle. Pure domani viene sempre di lassopra e quando dico lassopra voglio dire a parte di Nord. Quindi non è un vento molto caldo. Ma c’è il fattore dell’insolazione. Insomma succedono cose che sono vero complicate. Vediamo un poco: le giornate, come avete visto, allungarono di cui aumenta il tempo dell’insolazione che non è quella che vi viene quando d’estate state sotto il pico del sole ma il numero di ore in cui ha effetto il riscaldamento solare. Questo riscaldamento, quando c’è l’alta pressione, fa alzare un poco la temperatura. Così, vero è che il vento arriva da Nord e che quindi tanto caldo non è, ma vero è anche che dalle parti nostre l’insolazione è più forte. Così le temperature, malgrado la Tramontana, saranno di qualche grado in più rispetto a come sono di solito in questo periodo quando magari ci sono le nuvole che smorzano i raggi.
Quindi, anche oggi, vi potete scialare se non avete granché da fare e a Palermo, purtroppamente sono tanti che magari vorrebbero fare qualche cosa ma passiano la vacca. E passiare per passiare, meglio passiare con una bella giornata, è giusto?
Non parliamo poi di venerdì sabato e domenica: altro che billino! Potete programmare pure un uichend come comanda il Signore e aproffittarivinni per andare a visitare qualche cosa ca poi vi arresta nella curtura no che siete ‘gnoranti con la G maiuscola. Allora armate la machina, lassati a casa i figghi granni che quelli sono felici e organizzano subito di fare un casino con l’amici. Voi portatevi sulu a Salvino, u nico, e la vostra riverita signora cercando di convincerla che non c’è bisogno ca si porta pure a so suogera. Anzi la suogera, ca si fussi pi idda presentasse la domanda p’addivintari carrubbunieri pure a 76 anni, la potete lasciare a casa col compito di controllare i i figghi granni. Quando siete pronti col pieno fatto, due cornetti con la crema e un cappuccino nello stomaco, quando avete già fatto la prima fermata all’autogrill perché Sarbino vuole la bottiglia d’acqua e i carameli elah e la vostra riverita signora la simana nigmistica, allora potete partire per andare a scoprire che in questa terra ci abitavano siciliani mila e mila anni fa. E ci stavano benissimo. Tant’è vero che siamo ancora qui.
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