Ora io non lo so come siete combinati con questo cosa dell’attasso. Perché è venerdì 17 e magari ci sono tanti di voi che non escono da casa magari in tempo per sbattere l’osso pizziddu nella lavatrice e prendersela ca mugghieri invece che con la sportuna. Ma questo non cambia il fattore: oggi, parola del calendario, è il signor Venerdì 17.
Ma se proprio cose tinte ci devono succedere, almeno ci sarà il sole, un sole amico e le disavventure non vi capiteranno mentre piove che certo aumentano la questione. Ma fateci caso. Scendete e guardate il cielo e dite: minchia, u meteobilli ci insertò. Una volta tanto. Ma, controllato che in cielo non c’è mancu una nuvoletta a pagarla d’oro, subito vi apprecate a com’è la gente. Quelli che caminano a piedi si tengono rasente rasente al muro perché la caduta dal marciapiede è sempre a portata di piede. Le machine camminano a venti, si fermano ai semafori, rispettano le strisce pedonali e c’è la scenetta di quello che si ferma per fare passare la vicchiaredda che però, furba, non passa proprio e c’è il minuetto passi lei, no lei, du, che dobbiamo sperimentare?
Insomma tutti cercano di fare le cose aspettandosi le peggio situazioni. Sarà bene approfittare di oggi per andare a uscire qualche documento a la Comune perché i manciafranchi che di solito vi trattano come il sacchetto della differenziata dell’umito, improvvisamente sono tutti gentili, signora di qua, signora di là, ma che dice vero? Ci penso io, lei non si porcupi che facciamo tutte cose noi. Allora che ci stiamo a fare qui? Seee lo volesse vedere u lunedì.
Ma intanto ci ammucchiamo queste due bellissime giornate perché non solo oggi, ma perfino sabato ci dovrebbe essere il sereno completo. E domenica sino a menza giornata. Cioè andate a mangiare dalla suocera? Vi inchiummò il brociolone che proprio non lo sa fare? Allora uscite per sgranchirvi le gambe e i vuredda e che succede? Trovate un nuvolo a tradimento che magari vi dice: che facciamo mi lanzo io o ti lanzi tu?. Non parliamo di quelli che devono andare allo stadio a motivo Forza Palermo. Io u paracqua me lo porterei. Poi fate voi.
Sabato e domenica comunque ci sarà un record di cardo. Pensate che alle due di pomeriggio di sabato ci saranno 14 gradi e all’una di pomeriggio di domenica ce ne saranno quindici. E Palermo sarà la città più «estiva» d’Italia dove pure il tempo aggiornerà e farà squagghiare un poco di neve ca ci vuole come il pane per tutti i viddani italiani rimasti imbroccati con le vacche e tante volte pure senza luce.
Freddo. Qui ce il pobblema della scussione temmica. E ora vi spiego che viene a dire. Ci pensate a una cosa più calda del deserto lassotto nei marocchini? Eppure la dove di giorno acchiana a 50 gradi, la notte scinni sotto zero. Questa altalena si chiama scussione temmica e vuole dire che nelle terre lontane dal mare delle zone calde, di notte c’è freddo. Ora di solito nelle zone vicino al mare questa differenza tra notte e giorno è di meno e si dice che quelle sono zone temperate. Ma certe volte questo ragionamento non funzionia. A Enna, lontana del mare da tutti i lati, la notte tra oggi e sabato ci saranno 4 gradi sotto ero. Ed è quello che uno si aspetta. Ma come la mettiamo che la stessa notte a Palermo, città di mare, sul mare, del mare, ci sarà un grado sotto zero. E va bene, vuol dire che di notte vi state a casa a guardarvi il frestival di Sarremo dove ci sono una poco di crape che farebbero meglio a cantari a Questura che no sul parco. Ma secondo me, con tutto il rispetto, a fare canciare il tempo in meglio fu la coscia lunga di Belen è ddu stennarduni di Ivanka chidda chi minni sarbati a banca. U tempu vitti a idde e si mise allegro. N’avi tuortu?
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